19 mag 2017 – Forse non avrà avversari così temibili, lo stesso Greipel, in altre situazioni micidiale, appare un po’ appannato, ma Fernando Gaviria si è giocato la tappa di Tortona con un grande numero da velocista e ha vinto la sua quarta tappa in questo Giro.
Ha dimostrato una superiorità schiacciante sugli avversari e un occhio tattico notevole, da bravo pistard qual è. Si è infilato dove gli avversari non si aspettavano, a filo di transenna dove nemmeno il suo compagno di squadra avrebbe immaginato, tanto che per farlo passare ha rischiato anche di cadere. Il resto è storia del Giro d’Italia che parla ancora straniero. C’è da sottolineare il buon piazzamento di Ferrari: era lì, ma non basta.
Poi potremmo parlare dello scatto di Pozzato. Per un attimo sembravano i bei tempi, quando faceva male. Oggi ha accarezzato la strada e provato l’ebbrezza di stare davanti per il tempo di un respiro affannato, noi non abbiamo fatto nemmeno in tempo a concludere il pensiero. Il gruppo l’ha risucchiato senza nemmeno accelerare.
La cronaca di questa tappa, piatta e senza spunti, si riassume tutta qui. Solita fuga (brava Bardiani, anche se ora rischia l’espulsione dal Giro per la positività di Pirazzi e Ruffoni), esibizione di treni negli ultimi 10 chilometri (a un certo punto ne abbiamo contati otto, che dicevamo delle volate di una volta?) per tenere davanti i capitani e provare qualcosa, almeno a salvare la bandiera se non si riesce ad entrare in fuga.
È il momento di cominciare a fare i conti tra pochi protagonisti e troppe comparse.
Intanto però, godiamoci lo sprint di Gaviria. Guardate dov’è passato:
GR