Novità importanti segneranno il 2023 della Look: la prima, probabilmente la più importante, è il ritorno della Casa francese nel mondo del ciclismo “che conta”, quello di classe World Tour, ambito nel quale Look è rientrata dopo più di una stagione di assenza.
La seconda, direttamente collegata alla prima, sarà il lancio imminente di nuovi modelli e nuove piattaforme che adesso i corridori stanno utilizzando, ma che a breve saranno disponibili al pubblico. Quando? Massimo in tarda primavera, se non altro perché una regola Uci vuole che i materiali utilizzati dai prof in forma di prototipo debbano obbligatoriamente essere messi sul mercato entro sei mesi.
«Assieme al team Cofidis Look sta ultimando lo sviluppo di diverse piattaforme di bici che vedremo nel futuro – spiega ufficialmente l’azienda di Nevers in una nota – la squadra sta attualmente utilizzando prototipi da strada e da cronometro approvati dall’UCI. Come per tutte le bici i tempi di sviluppo sono lunghi e richiedono test al computer, in laboratorio e prove sul campo. Utilizziamo studi di aerodinamica per ottimizzare il feeling di guida, la penetrazione all’aria, per ottimizzare il peso e altre caratteristiche tecniche importanti. In questo senso le squadre rappresentano per noi un contesto affidabile per finalizzare lo sviluppo».
Eccole, dunque, le foto dei due nuovi prototipi apparsi durante il training-camp che la Cofidis ha effettuato a inizio gennaio a Calpe, in Spagna; ciò che scriviamo noi a riguardo è semplicemente frutto della osservazione tecnica delle foto, visto che Look ci ha gentilmente concesso le immagini, ma non ha rilasciato nessuna nota tecnica in merito ai nuovi modelli.
La nuova bici da strada non ha un nome; il prototipo utilizzato dai pro rider adotta una colorazione carbonio “naked”, con una sobria livrea colorata solo dai quattro fregi lineari sul tubo superiore, il rosso, il giallo, il bianco e il blu cui Look accoppia la sua immagine di marca.
Primo telaio dropped per Look
Rispetto al passato – anzi, rispetto alla storia dei telai Look – il prototipo da strada segna subito una piccola grande “rivoluzione”: è il primo telaio Look ad utilizzare un carro “dropped”, ovvero con i foderi che si innestano bassi sul tubo verticale, secondo un canone geometrico al giorno d’oggi particolarmente in voga.
Da parte sua, anche la forcella ha una forma con testa che a livello di design si allinea perfettamente alla porzione contigua del tubo sterzo; ed anche in questo caso si tratta di un aspetto assai frequente sui teli odierni.
Forme familiari al family feeling estetico dei nostri tempi sono anche quelle del tubo verticale – che ha forma aero e porzione bassa che si sagoma aerodinamicamente sulla ruota posteriore – e del tubo superiore -che ha un design schiacciato e presenta una zona di connessione con il seat tube monolitica, utile alla gestione del sistema di bloccaggio integrato del reggisella. Quest’ultimo si chiama Aeropost4, neanche a dirlo, è realizzato su specifica per questo frame, anche questo è un pezzo tutto nuovo ed anche questo ha una forma “aero” (e non poteva che essere altrimenti per un marchio che i reggisella aero è stato tra i primi a concepirli, ad esempio con l’Ergopost, di quasi trenta anni fa).
Sulla zona manubrio
Spostandoci sulla zona manubrio troviamo un cockpit” anche questo tutto nuovo, inedito rispetto a quel che gli attuali modelli di punta della Look propongono (la 795 Blade e la 785 Huez): sul manubrio c’è scritto “Combo Aero Handlebar” ed ha tutta l’aria (e anche il nome) per sembrare un manubrio integrato.
La zona di connessione tra porzione della curva e dell’attacco nasconde però delle soluzioni di continuità (e delle viti visibili nella porzione inferiore), che – chissà – potrebbero sottendere un manubrio integrato con possibilità di intervento sulla inclinazione manubrio. Staremo a vedere; quel che è certo è che questo prototipo stradale ha tutta l’aria di essere una moderna road-bike da competizione, ovvero una bici da corsa che essendo destinata alle gare di altissimo livello tiene in particolare considerazione quel parametro che nel professionismo di oggi è essenziale: l’aerodinamica.
La bici per le gare contro il tempo ha già un nome, ed è lo stesso in uso al modello per le gare contro il tempo attualmente in collezione. Eccoci dunque a parlare di questa nuova 796 Monoblade RS: rispetto alla omonima precedente il nuovo modello si differenzia prima di tutto per la compatibilità con un sistema frenante a disco, non più rim-brake.
Nodo sterzo mai visto
Diversi sono anche i volumi del triangolo principale, con un “nodo” di sterzo inedito, con forma monolitica da cui si origina un tubo diagonale meno rastremato che in passato nei confronti della ruota anteriore.
Decisamente rastremato è invece il tubo verticale, che si profila sulla ruota posteriore diversamente da quel che (non) succedeva in passato.
Tutte le tubazioni appaiono meno “taglienti”, o almeno così è se le si considera da un punto di osservazione laterale, ma sappiamo bene che la valenza aerodinamica di una bicicletta scaturisce da tutti i punti in cui la può venire a colpire l’aria o il vento.
Il manubrio in fibra
Manubrio? C’è scritto Aero Flat Bar 2, ovviamente è in carbonio, collima perfettamente con la porzione superiore del tubo sterzo e prende una serie di spessori distanziali con cui evidentemente si può regolare la posizione in altezza, attraverso le appendici chiamate Aero Extensions, anche queste in fibra nera, neanche a dirlo.
Per saperne di più, nei prossimi mesi non resta altro che rimanere sintonizzati sui canali Look. O se preferite anche sui nostri.
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