5 set 2016 – Avete mai pensato alla sella come oggetto di culto? Collezionisti a parte, la sella per i corridori di una volta era qualcosa di così personale che se la portavano da una bicicletta all’altra quando era il momento di cambiare mezzo. C’era un motivo tecnico allora: il cuoio che serviva da appoggio era teso sul telaio inferiore e con l’utilizzo prendeva la forma del ciclista realizzando nel tempo la personalizzazione della sella. Cambiare la sella significava ricominciare tutto daccapo, guai.
Nel mondo delle selle moderne Selle Italia, che si appresta a celebrare i 130 anni di storia (nella foto d’apertura alcuni dei modelli storici degli ultimi anni), è tornata a riscoprire quel gusto… ma senza la difficoltà di allora. Ecco allora che si torna alle selle in cuoio della linea vintage che, per l’occasione, rispolvera pure il marchio originario “Sella Italia”, al singolare e poi le selle per la città dal prezzo contenuto ma realizzate con materiali ecologici e personalizzabili. Tutti modelli che fanno da contorno alle selle più tecnologiche dedicate propriamente alle competizioni e alle biciclette da corsa e alle mountain bike. Compresa quella C59 che è una sella fatta interamente in fibra di carbonio e dedicata ai cultori della leggerezza (il numero corrisponde ai grammi di peso della sella, pur considerando una certa approssimazione dovuta alla manualità della costruzione).
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Ulteriori infrmazioni: www.selleitalia.com
Redazione Cyclinside