15 mag 2016 – Inizia il Giro di California, una corsa a tappe di sette giorni che, anche stavolta, è contemporanea al Giro d’Italia. È una corsa minore, si dice, dura una settimana, come la nostra Tirreno-Adriatico che i corridori fanno per rifinire la preparazione, per arrivare pronti alla Sanremo.
Ne siamo sicuri?
Il Tour of California in realtà è un (bel) po’ di più. È una corsa che vede alla partenza alcuni big del ciclismo mondiale, roba da far paura a leggere la “startlist”. Quelli che sarebbero stati molto bene sulle strade del Giro d’Italia e ora hanno un’alternativa. È una corsa intelligente: affascinante per posti, dicono anche del buon vino per promuoverla, pensate un po’.
Poi ha anche le ultime tre tappe ricalcate dalla corsa femminile. E fa un bel favore al ciclismo femminile che se lo merita per livello e popolarità. Sapeste quante biciclette da donna si vendono da quelle parti. Se Specialized ha instituito un ufficio dedicato in tutte le filiali internazionali è perché ha visto lungo e non per spreco di soldi.
Già, i soldi. Quelli che spostano il baricentro del ciclismo fuori dai suoi luoghi storici ed è pure giusto così quando si cresce. Ma Cavendish e Sagan al Giro sarebbero stati così bene, pure Wiggins. Certo, forse il Giro non l’avrebbero fatto lo stesso se poi c’è da andare al Tour. Forse si sarebbero ritirati prima e non sarebbe stato bello lo stesso (ehi, Kittel!).
Seguiamo il Giro di California. Il ciclismo lo merita. Ma proprio in quella data devono farlo?
Redazione Cyclinside