16 ott 2016 – È ancora Peter Sagan a vestirsi d’iride nell mondiale di Doha. È rimasto coperto fino all’ultimo e ha azzeccato perfettamente il finale battendo addirittura Mark Cavendish, arrabbiatissimo sul traguardo e Tom Boonen in una volata pazzesca trovando uno spazio che solo uno come lui. Quinto posto per Giacomo Nizzolo. Poco da recriminare per l’Italia che ha corso bene. Alla fine hanno prevalso forza ed esperienza. E meno male.
Grande lavoro nel finale per il Belgio, con l’azzurro Bennati sempre nelle prime posizioni, a mantenere il vantaggio sul gruppo inseguitore. Anche gli altri italiani sempre davanti nelle fasi finali una volta delineata la corsa. A fare le sepese dell’evoluzione della corsa è la Germania che si è vista tagliata fuori dal gruppo dei migliori e non è più riuscita a chiudere lo svantaggio. Al punto che a poco più di due giri dall’arrivo Sia Dagenkolb che Kittel si sono rialzati prendendo la via dei box. Così come vengono fermati i corridori più attardati e a rischio di doppiaggio.
Non erano molte le opzioni a disposizione per un Mondiale insolito come quello di Doha, in Qatar. Sul percorso interamente piatto, l’evoluzione tattica ha portato alla fuga, arrivata anche a superare i dieci minuti di vantaggio.
Vento e caldo hanno fatto selezione ed evitato un po’ di noia in una corsa dove l’Italia si è organizzata addirittura con un’auto in anticipo di mezz’ora sulla corsa per valutare le condizioni meteo e comunicarle rapidamente a Davide Cassani, il ct degli Azzurri. Nel gruppo davanti, diviso dalla fatica, sono rimasti i corridori più importanti del gruppo fino a riprendere i fuggitivi della mattina (proprio all’inizio del circuito finale) con gli italiani a fare buona guardia.
Scelte tecniche curiose per i rapporti utilizzati. Elia Viviani è partito con una bicicletta dotata di moltiplica grande da 55 denti per sfruttare al meglio i tratti col vento favorevole nel deserto. All’ingresso del circuito, invece, ha cambiato bicicletta preferendo il 53 per la volata. Anche sui sistemi di raffreddamento abbiamo notato diverse iniziative. Degli Azzurri abbiamo già detto, gli Australiani hanno corso con la sacca idrica, altri con sacche di ghiaccio poggiate sulla nuca.
Redazione Cyclinside