7 mag. 2017 – Quando arrivi in Toscana ti accorgi dal cambiare delle colline. Sia che si venga da sud, Lazio, Umbria, che da nord, Emilia Romagna. Il paesaggio cambia e il cielo sereno si pennella di nuvole che compongono il quadro delle colline inconfondibili.
Montepulciano, poi Montalcino. Stavolta ci fermiamo qui. Nella culla dell’Eroica. Perché di tante edizioni in giro per il mondo, alla fine, il riferimento è sempre questo. “Come la Toscana”, si dice, poi ci sono tante declinazioni. Ma qui è Toscana, terra d’Eroica.
Montalcino Adesso.
Montalcino a festa, anzi, a festival. Come Buonconvento una settimana fa. Quello dell’Eroica non è solo un evento di un giorno ma diventa sempre più coinvolgimento di più giorni. La pedalata, con i suoi percorsi, è il culmine di un momento di ritorno al ciclismo che fu. Le interviste sul palco di Marco Pastonesi, la coreografia di Andrea Satta, voce dei Tetes de Bois, e direttore artistico di un evento in giro per Montalcino. Musica e stand, negozi a festa con una bici o una torta che parla delle nuove eroiche di queste parti, che se proprio vogliamo trovargli un difetto potrebbe essere nei soli sette giorni di distanza. Dalle gravel alle storiche sarebbe da vivere in vacanza per farle tutte. Ma gli appassionati del pedale sono abituati ad appuntamenti ogni domenica. Più difficile se ci sono tanti chilometri da fare per partecipare a tutt’e due, che l’Eroica è un evento che vale la pena raggiungere anche da lontano, qualsiasi forma prenda.
I bar si riempiono a cercare il rosso di Montalcino o addirittura un Brunello. “A che ora parti domani?” e via a discutere di percorsi e di sterrati e di quella salita che non lo so se il rapporto mi basta.
Si va a piedi.
E passeggiando si ascoltano Gianni Mura e Marco Pastonesi. Parlano i gregari. Roberto Conti e Bruseghin e gli altri più antichi. Racconti di strada mentre nelle strade si diffondono le radiocronache di ciclismo di Sandro Ciotti.
I tornanti che portano su a Montalcino sono un vortice temporale che risucchia lascia in epoche diverse ma tutti insieme, come a paragonare un cambio Regina Margherita e un Super Record. Anacronismi e sincronismi che può solo l’Eroica. Vanno le parole di Tommaso Parenti che racconta Alfredo Martini dall’inizio alla fine in un monologo di un’ora senza fiato, come in una salita ad inseguire.
Suggestioni.
L’Eroica e la sua cultura itinerante sono suggestioni che vanno. Di quelle che poi ti viene voglia di raccontare di quella volta che….
Ma è già tempo di partire.
È l’alba dell’Eroica Montalcino.
Galleria immagini
Guido P. Rubino