8 mag 2017 – Stile Toscana, fascino Eroica. È andata in scena la prima edizione dell’Eroica Montalcino, la seconda “Eroica” nell’arco di una settimana dopo l’edizione inedita di Nova Eroica, a Buonconvento.
Stile classico, bici “eroiche” stavolta e niente carbonio o tratti cronometrati. Ognuno si è preso il suo tempo sugli sterrati fermandosi spesso non per riprendere fiato ma per portarsi a casa una foto speciale, scattata con un cellulare ma ancora di più con lo sguardo. Perché certi paesaggi te li metti dentro e se li conquisti a pedali diventano indelebili. Questi sono quelli che si godono solo i più audaci dell’Eroica di ottobre e non solo, perché si è andato a cercare oltre.
Quattro percorsi, dalla passeggiata al più duro di 170 chilometri spingendosi nella Val d’Orcia e giù fino a Pienza a scoprire strade asfaltate e strade bianche ancora sconosciute all’Eroica. E gli eroici hanno apprezzato, anche quelli arrivati più tardi. Più di mille al via la mattina presto e poi alla spicciolata sui percorsi meno impegnativi.
Montalcino, un altro nome pesante come il Chianti di Gaiole, una popolazione che ha risposto e sopportato un po’ il Festival organizzato nei giorni precedenti, nonostante il vento che ha messo in difficoltà le vie del mercatino. Un paese a festa di cui vi diremo pure, perché l’Eroica di pedala ma si vive pure e coinvolge in un’idea che diventa esempio di cultura.
Strade bianche compattate dalla pioggia del giorno prima e da pedalare col naso in su, pregando di aspettare un po’ ed è andata pure bene ché non c’è stato da sopportare polvere. Ruote da riparare e qualche manubrio rotto. Qualcuno ha risolto infilandoci una canna di bambù, ma poi piano che non tiene mica. Altri a pulire tacchette dal fango dopo aver percorso qualche tratto a piedi.
Tubolari da cambiare e da rimettere in tasca, oppure da dare a chi li può buttare via senza lasciarli lungo il percorso. All’Eroica non si partecipa: dell’Eroica si fa parte e il rispetto per il percorso è il primo modo di vivere il territorio e a pedalare piano, “da eroici”, serve ad alzare lo sguardo e scoprire il paesaggio. Le soste dei ristori, stavolta, sono state battute, per lunghezza, da quelle per fare foto al panorama.
Da queste parti bisogna tornarci a pedalare. Non è un caso che l’Eroica si sia sdoppiata per questo territorio.
Galleria Fotografica
Guido P. Rubino