In fondo lo sapevamo che sarebbe andata a finire così, no?
Al primo giorno di riposo del Giro d’Italia siamo arrivati esattamente come ci aspettavamo, con i valori in campo immaginati nelle settimane che precedevano la corsa.
Tutto scontato e ovvio, sì, ma ci siamo pure divertiti un sacco.
Sicuramente puntavano su questo gli organizzatori quando hanno disegnato il Giro del 2024, ma l’effetto che ne viene fuori non è affatto scontato.
Abbiamo avuto altri Giri d’Italia con prime settimane scoppiettanti dal punto di vista altimetrico ma non altrettanto soddisfacenti nel risultato dello spettacolo.
Basti pensare a un anno fa quando, con la tappa del Gran Sasso ci aspettavamo faville e invece abbiamo assistito a un gruppo che ha pascolato tranquillo verso l’arrivo (e con vittoria, meritatissima, del fuggitivo Davide Bais) in attesa di altri terreni di sfida.
La variabile è solo Tadej Pogacar? La punta di diamante del Giro, lo scorso anno, era Remco Evenepoel che ha attirato attenzioni e applausi fino al ritiro, clamoroso, in maglia rosa per colpa di un’infezione da Covid.
A un anno di distanza quel Giro d’Italia ci sembra lontano un secolo.
Atteggiamento diverso
Cos’è cambiato rispetto a un anno fa? Certamente Pogacar ha influito non solo come personaggio. La sua condotta di gara costringe gli altri a fare gli straordinari se vogliono portare a casa qualcosa.
C’è un approccio diverso alla corsa con molta più determinazione nell’andare a riprendere le fughe per poi giocarsela in volata. E la tappa vinta da Benjamin Thomas è stata un’eccezione fatta pure di spettacolo. La fuga, in quel caso, non è arrivata per remissività del gruppo, ma perché davanti se la sono giocata benissimo.
Insomma, sarà l’effetto Pogacar che ha dato una sferzata di intraprendenza, ma non ci siamo proprioannoiati. Certo, ogni giorno che passa i corridori dovranno fare i conti con la stanchezza. Se si corre a tutta prima o poi arriva il conto e questa è pure la curiosità che diventa sempre più tema di questi giorni. Chi salterà per primo?
Scommettiamo sul divertimento?
Ci può essere divertimento per una gara dove il vincitore è dato a 1,07? Si è arrivati a questo valore secondo AgiPro e i bookmaker sono molto precisi sullo strapotere della maglia rosa sulla corsa. Eppure, proprio grazie a Tadej Pogacar siamo sicuri che lo spettacolo sarà assicurato ancora. Vederlo tirare la volata sul lungomare di Napoli è stata un’invenzione inaspettata a favore dello spettacolo, chissà cos’altro starà pensando, oppure troverà idee sul momento. Ecco, se c’è una cosa che questo Giro d’Italia ci riserverà ancora è proprio il divertimento.
Gli italiani da tenere d’occhio
E poi ci sono i nostri. Speravamo in Ganna: è lì. Si è inchinato solo a un super Pogacar in una cronometro perfetta per la maglia rosa, ha tentato un colpaccio da finisseur su cui sta ancora rimuginando. Se la Ineos lo tenesse più da conto forse ci divertiremmo di più con lui.
Tiberi è l’uomo nuovo che finalmente ha messo da parte le vicissitudini personali e serenità e condizione potrebbero far divertire parecchio. Poi c’è l’inossidabile Pozzovivo: lo dicono in crescita e lui ci tiene più che mai a fare bene in questo Giro. Nei primi quindici della classifica generale ci sono anche Zana e Fortunato.
Ci sono, insomma, premesse interessanti.
Scommettiamo
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Ho una piccola critica da rivolgere agli organizzatori del Giro d’Italia. Tenuto conto che Pogacar non ha certo bisogno di favori per vincere, anzi dominare, la corsa rosa, come prima cronometro non sarebbe stato il caso di scegliere un percorso lungo ma soprattutto piatto ? In questo modo, sarebbe stato aiutato Ganna e Pogacar avrebbe dovuto “sbattersi” un po’ di più per provare a vincere la crono.