9 mag 2017 – Sbarca in Sicilia, il Giro d’Italia, dopo le tre tappe sarde e si ricomincia subito con un arrivo in salita. Un arrivo che serviva a capire i reali pretendenti alla vittoria finale, ma anche quelli che non hanno digerito il primo giorno di riposo obbligatorio per il trasferimento che a volte resta nelle gambe a qualcuno.
Ha alzato bandiera bianca Dennis evidentemente in difficoltà già l’altro giorno. Vento, oltre alla salita nelle difficoltà dei corridori e forse è quello che ha fatto più selezione. Vento e scatti che si fanno aspettare finché non parte Nibali ai tre chilometri dal traguardo. Fuori ci sono già Pollanc e Rolland, ma è lo scatto di Nibali che muove gli uomini del gruppo. All’azione del siciliano rispondono Quintana e Zakarin col gruppo che si allunga e poi si appallottola di nuovo. Ma intanto Landa soffre (anche per aver dovuto faticare dopo una foratura).
Paura di muoversi e di rimanere staccati subito a inizio Giro. Forse è per questo che si aspetta all’ultimo. Anche Dumoulin si fa vedere davanti, poi Zakarin. Non sono veri e propri scatti, ma prove di scatti. È proprio Zakarin che parte è lascia la compagnia dei migliori recuperando qualcosa in classifica generale.
Intanto Polanc cerca nella riserva, soprattutto nella riserva di secondi di vantaggio e porta a termine vittorioso la tappa.
La nuova Maglia Rosa, oggi, è Jungels. Nient’altro in classifica. Tra i pretendenti ha vinto la prudenza. E forse ce l’aspettavamo pure. Le imprese sono cosa rara nel ciclismo di oggi (a parte quella di Polanc, 179 chilometri da solo, che merita i complimenti di tutti).
RC