21 mag 2017 – I preparatori del giorno d’oggi ci indottrinano sulla capacità di prevedere il vincitore semplicemente basandosi sulla semplice equazione watt/kg. Fortunatamente per noi però i 1000 fattori messi in gioco sulla strada spesso e volentieri danno un altro responso.
Oropa non è una salita da Colombiani. Assomiglia un po’ al Blockhaus, ma non sono sorelle, anzi, nemmeno parenti. II Blockhaus ha quella pendenza sempre dura che ti fa fare una fatica bestiale, diventa dolore. È una sorta di agonia che devi portarti dentro da solo fino alla cima. A volte devi chiudere gli occhi e fare finta che il Colombiano con il suo tipico modo di salire alternando un chilometro a passo normale, e uno che ti porta in fuori giri, non esista.
Hanno fatto così, giustamente, Dumoulin e Pinot, mantenendo il loro passo e ignorando totalmente Quintana. Nibali, che aveva voluto reagire, poi ha pagato.
Oropa in certi punti ha una pendenza ben maggiore del Blockhaus, a volte pensi che sia meglio stare col peso in avanti per non rischiare di capottare da tanto sono ripidi i tre tratti più impegnativi. Però a volte ti lascia anche rifiatare. E allora avviene che il passista riesca a resistere di potenza sul tratto duro senza che lo scalatore possa iniziare la sua danza spaccagambe. Anche se forse non è solo la caratteristica della salita a favorire Dumoulin, ma anche una condizione non perfetta di Quintana, perché qui tale Piotre Ugrumov aveva saputo spaccare le gambe di Indurain a forza di scatti fatti con un 53 anteriore a dir poco impossibile.
Se ho scritto su queste pagine già all’inizio del Giro che non avrebbe vinto né Quintana né Nibali, nonostante i favori dei bookmakers fossero tutti per loro due, ora ne sono ancora più convinto. Anche se la partita non è assolutamente finita. Perché fortunatamente i watt per chilo perdono un po’ di quel valore asettico e matematico lungo le tappe fatte di tante salite nello stesso giorno. Tanto più quando si pedala con già quindici giorni di gara nelle gambe.
Stefano Boggia (www.daccordistore.it)