Sono diventate più piccole le biciclette moderne?
La tendenza, che fino a qualche anno fa aveva una motivazione fisiologica (lo vediamo nelle prossime righe), oggi sembra essersi accentuata ancora di più e per motivi differenti rispetto a qualche anno fa.
Un primo “rimpicciolimento”
I nuovi materiali, ad esempio, avevano fatto venire un dubbio logico agli utenti. Fino agli anni Novanta, per intenderci, le biciclette venivano calcolate con una misura, poi, pian piano, ci si è trovati a misure decisamente ridotte sulla carta
Il dubbio è logico. Chi ha acquistato una bicicletta qualche anno fa (fino ai primi anni novanta, per capirci) e l’ha rinnovata di recente si sarà accorto di come le misure del telaio, sulla carta, appaiono diverse.
Se prima il telaio misurava 56 centimetri centro centro, dopo potevano bastare 54 centimetri. Una differenza considerevole considerando la precisione che spesso viene ricercata al millimetro.
Niente paura in realtà non è impazzito il telaista o è diventato più piccolo il ciclista, semplicemente si sono modificati i tubi.
La misura
Tra acciaio e alluminio la differenza principale è nei diametri dei tubi molto più grandi per quest’ultimo. Questo comporta una differenza nel calcolo centro centro poiché il riferimento al centro del tubo superiore sarà inevitabilmente più basso rispetto ad un telaio con tubi in acciaio più sottili. Per approfondire l’argomento si veda qui.
Differenze strutturali
I tubi sono diventati sempre più leggeri e per recuperare il più possibile la rigidità che si rischiava di perdere si è andati a… ridurre il telaio. Meglio un po’ di fuorisella in più allora con buona pace di chi, fino agli anni ottanta, lavorava sui millimetri.
Il peso, va detto, in un telaio più basso (come in quelli sloping) non si recupera sulla dimensione effettiva del telaio. Qui infatti bisogna considerare la necessità eventuale di un cannotto reggisella più lungo che… recupera il peso perduto.
Il vantaggio è però nella maggiore compattezza del telaio. Essendo più piccolo si possono utilizzare tubi più leggeri e sottili senza il rischio di dispersioni.
E poi ancora di più
La tendenza degli ultimi anni, fermo restando quanto detto nel paragrafo precedente, si è accentuata, ma stavolta non c’entrano motivazioni strutturali dei materiali o riferimenti di calcolo diversi. In molti casi si vedono corridori con telai palesemente piccoli su cui pedalano disinvoltamente.
Uno stravolgimento della biomeccanica?
No, ma certamente si tratta di scelte mirate alla ricerca di un’efficienza esasperata anche a dispetto della comodità. Parlando di corridori professionisti dobbiamo ricordare che ci riferiamo ad atleti che in bicicletta passano tantissime ore ed hanno anche una capacità di adattamento formidabile nonché doti di guida notevoli. Ma perché scegliere un telaio più piccolo e, in definitiva, più difficile da guidare e gestire?
Efficienza è l’unica risposta. In determinate occasioni i corridori hanno riferito che un telaio di una misura più piccola lo sentono più rigido e nervoso, oltre che più leggero. Il resto lo compensano con la componentistica (infatti capita di vedere posizionamenti estremi e anche sconsigliati nell’uso comune).
Redazione Cyclinside
Non sono d’accordo sul centro centro.
Che sia largo o stretto il tubo sempre di centro centro si parla ..