14 giu 21015 – Gli scanner per i motorini? Un martello e un po’ di pazienza. Questo risulterebbe da un video pubblicato da CyclingPro sul proprio blog (e che vi riproponiamo qui sotto). Dopo la bufera “motorino” che c’è stata al Giro (e rilanciata dall’Equipe che non vede chiaro nella foratura nella discesa dell’Aprica) si sono presentati, nella tappa che si è conclusa a Verbania, dei commissari UCI che hanno preso in consegna la Specialized del corridore spagnolo per un’analisi accurata.
Nel video proposto da CyclingPro e girato con una telecamera presumibilmente nascosta, si vedono i commissari armeggiare attorno al movimento centrale. Niente scanner, né tac per ora, solo i vecchi metodi che, tutto sommato, sembrano più che sufficienti. Certo, se si vogliono controllare tante biciclette va trovata qualche altra soluzione, visto che smontare ogni bicicletta da controllare non è proprio una cosa immediata.
Tuttavia, a scanso di equivoci, a nostro avviso il controllo fatto dai commissari UCI, almeno a quanto si vede dal video, sembra più che sufficiente per la verifica della bicicletta. I sistemi motorizzati che si possono celare nel telaio, infatti, sono dotati di un ingranaggio che che insiste proprio sul movimento centrale. Sarebbe praticamente impossibile non vederlo smontando l’asse del movimento centrale. E a quel punto non serve nemmeno infilare sonde di qualche tipo nel telaio.
Che poi, anche nel lontano sospetto di una cosa del genere (tanto più che il controllo era stato annunciato), difficile che un corridore arrivi al traguardo con la bici truccata e il rischio di essere controllato.
Questo, fermo restando quanto scritto nell’articolo su Contador di qualche giorno fa che potete leggere qui.
Redazione Cyclinside