Ecco uno dei falsi miti del ciclismo: che le donne hanno il bacino più largo. Non è così anche se nel ciclismo è un concetto talmente ripetuto da essere considerato acquisito, al punto di non essere mai messo in discussione, o quasi.
In realtà, ci fa notare Luca Bartoli, ideatore del progetto Id Match con Selle Italia, per quanto sia un concetto ritenuto assodato nel ciclismo, le cose non stanno affatto così. Lo spunto ce lo dà il libro che il prof. Bartoli ha pubblicato con Hoepli (2018) con titolo “La biomeccanica applicata al ciclismo”.
Si parte dall’idea che le ossa ischiatiche delle donne siano più larghe rispetto a quelle degli uomini, ma si parte con un errore di base parlando di misura del bacino, che sì, è evidentemente più largo proporzionalmente rispetto all’uomo, ma nella realtà questa distanza è decisamente minore. La cosa si spiega facilmente nelle dimensioni fisiche.
Se è vero che le donne, in proporzione, hanno il bacino più largo degli uomini, è anche valida la statistica che dice che le donne, mediamente, sono più piccoline rispetto agli uomini, quindi non hanno poi necessità di avere un appoggio più largo nei numeri assoluti.
Lo studio fatto dal prof. Bartoli dimostra come in una statistica di 500 sogetti le donne hanno mediamente una distanza tra le ossa ischiatiche inferiore rispetto a quella degli uomini. Piuttosto, tra le donne si nota una maggiore variabilità di misure rispetto agli uomini.
29 gen 2022 – Riproduzione riservata – Redazione Cyclnside