8 giu 2021 – “Brava brava”: lo avranno sentito così tante volte da decidere di dare il nome a una bicicletta e non è un caso. A volte i nomi si assegnano pure così, a volte occorre censurarli, perché chi li sceglie non conosce l’italiano e in corsa si può sentire di tutto.
Aneddoti a parte, questa Liv da ciclocross, brava, lo è davvero.
Intanto per il coraggio.
Liv è il marchio dedicato alle donne, fa parte del gruppo Giant e lo vedete anche sulle maglie della squadra femminile, in bella vista, come si faceva una volta quando i gruppi sportivi erano per marchio. Liv è un esperimento, un risultato, una dimostrazione: la bicicletta da donna può essere diversa da quella da uomo, a volte è necessario che lo sia, questione di proporzioni, necessità, bisogni diversi, anche gusti e può valerne la pena senza scendere di livello.
Il ciclocross, poi, piace sempre di più alle donne, diventa tendenza e sfida, con la bicicletta giusta è ancora meglio.
Nel nostro video di presentazione della Liv Brava è Marta Villa a parlarci di questa bicicletta. Che non è una gravel, c’è anche quella, ma qui si parla di altro.
Ciclocross e fibra di carbonio
Intanto la geometria: Liv è l’unica casa produttrice di telai su vasta scala che ha dedicato alle donne una geometria ad hoc che, specificano, è diversa da quella di un telaio “piccolo” da uomo, che pure può essere adattato ma con delle differenze.
Per la realizzazione del telaio è stata utilizzata fibra di carbonio “Advanced-Grade” dove la rigidità del telaio è compensata proprio dalle scelte del composito per assorbire le vibrazioni e ingentilita anche dal reggisella D-Fuse studiato proprio per favorire il comfort.
La geometria – ecco la differenza principale rispetto a una bicicletta gravel – è studiata per favorire i cambi di ritmo e la guida in agilità nei percorsi più stretti del ciclocross, anche il tubo orizzontale è pensato per il ciclocross visto che è stato elaborato per favorire il trasporto in spalla della bici nei tratti che dovessero richiederlo e facilitare salita e discesa in sella. Sull’adattamento alle misure femminili è da sottolinare anche la presenza di pedivella da 165 nella misura XS.
Della Brava, qui in versione top, esiste anche una variante in lega di alluminio che risulta più aggressiva, in termini di prezzo pur lasciando le peculiarità che solo il composito riesce a dare.
Linee compatte
La geometria, come detto, appare compatta e il riscontro è anche nella tabellina delle misure (tre quelle a disposizione) oltre che visivamente: il carro decisamente chiuso ha una logica qui più che mai e pur mantenendo un interasse abbastanza lungo come si conviene a una bicicletta dedicata al fuoristrada (siamo sempre oltre i 100 centimetri di distanza tra i due mozzi in tutte le misure).
A dare guidabilità contribuisce una soluzione, ormai adottata anche in molte biciclette stradali, con sterzo conico con base di un pollice e mezzo (e 1 1/4” superiore).
Montaggio
La componentistica della Liv Brava, nella versione Advanced Pro che vi proponiamo in questa pagina, è basata su un gruppo Shimano GRX 810 specifico per il fuoristrada e montato in versione monocorona da 40 denti cui corrisponde, posteriormente, un pacco pignoni 11-34. Il sistema frenante, ovviamente, è a disco, universalmente accettato nel ciclocross.
Versioni disponibili
La Liv Brava, nella versione Advanced Pro 1 e con verniciatura cangiante viene proposta al pubblico a un prezzo di 3.799,00 euro. Si scende a 2.749,00 euro nella versione Advanced Pro 2 con montaggio Sram Rival/Apex e con telaio in alluminio si scende ulteriormente a 1.899,00 euro.
Ulteriori informazioni: https://www.liv-cycling.com/it
Redazione Cyclinside (con Marta Villa)