22 apr 2018 – Tra i tre e più litiganti gode Bob Jungels. Il campione di Lussemburgo è partito sulla penultima delle tante salite di giornata proprio mentre i grandi non osano fare i fuochi d’artificio come si deve. Oppure, semplicemente, si sono trovati con meno gambe di Jungels che è partito al momento giusto e poi si è messo a cronometro, gestendo le forze anche sulla Cote di San Nicolas. Tanto più se a fermare gli aversari, dietro, c’è un compagno di squadra come Alaphilippe che oggi era la punta predestinata, probabilmente, della Quick Step.
Dalle 10 di mattina alle cinque di sera. La Liegi Bastogne Liegi è una giostra di 258 chilometri con le montagne russe scandite da 11 côte sempre più importanti perché sempre più vicine all’arrivo. Una gara da scandire lentamente gestendo con molta attenzione il gas per non ritrovarsi a secco sul più bello. Poi ci vuole la stoffa del campione perché una corsa così certo non la si vince per caso.
È per questo motivo, probabilmente, che i corridori di punta si sono studiati più che mai. Compresa l’ascesa della Rodoute, la salita classica e spesso decisiva della Liegi dove pure c’è stata una bella guerra per prendere la salita nelle prime posizioni, a scanso di sorprese. Soprattutto Quick Step (per Alaphilippe) e Bahrain Merida (per Nibali) a controllare la situazione mentre, pian piano, sono stati riassorbiti i corridori della prima fuga.
È nella cote de la Roche-aux-faucons che la corsa inizia a prendere una piega importante. Va via Jungels e Nibali paga lo sforzo rivelando una pedalata tutt’altro che efficace come avrebbe (e come avremmo) sperato. Il gruppo ormai spezzettato si perde in un po’ di confusione ma rivela presto un Alaphilippe brillante braccato direttamente da Valverde con Wellens. E intanto Jungels va.
Sulla Cote di San Nicolas è Jelle Vanendert a partire secco e deciso, abbastanza da dimezzare il vantaggio di Jungels che a cinque chilometri dal traguardo si trova a dover gestire le briciole di 19 secondi di vantaggio ma con le gambe migliori di Vanendert.
Per gli italiani da segnalare il quinto e sesto posto di Pozzovivo e Gasparotto rispettivamente.
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Redazione Cyclinside