28 lug 2020 – Con la Milano Sanremo che cambia percorso iniziano a venire al pettine i nodi di spostamenti di calendario temerari e obbligati che gli organizzatori italiani hanno dovuto subire. Obiettivamente: chi avrebbe voluto la Classicissima nel mese di agosto? Si sapeva sin da subito che in riviera quello è un periodo da bollino nero per il traffico.
I sindaci del savonese hanno presentato il conto, più o meno giustificato, ma è un dato di fatto che ci sia un limite fisico a creare difficoltà. All’Aurelia come alternativa c’è l’autostrada, e bloccare quella per il passaggio della corsa sarebbe stato impraticabile. Il problema di automobili da rimuovere dal passaggio della corsa avrebbe interessato almeno il giorno precedente la corsa causando disagi che gli amministratori locali non si sono sentiti di gestire e, ancora di più, con la necessità di un distanziamento sociale complicato se non impossibile. Sì, probabilmente è quel che avviene regolarmente ormai da giorni in riviera la sera. Ma lì non c’è il mondo a guardare alla tv e comunque il clamore è minore.
Le leggi anti covid, ne avevamo già parlato quando commentavamo le disposizioni per le manifestazioni amatoriali, non lasciano molti dubbi e metterle in pratica è un esercizio quasi impossibile. Col risultato di lasciare ad amministratori locali e organizzazioni una responsabilità che può essere troppo pesante. Chi metterebbe la firma sotto una responsabilità del genere?
È quello che è successo proprio con la Milano Sanremo evidentemente e la corsa ha dovuto imbastire, in fretta e furia un percorso alternativo che va a modificare in maniera importante la corsa: saltano il Turchino, la prima salita, e i Capi. La corsa dopo aver lasciato Milano se ne andrà verso il Piemonte a scalare il colle Nava da cui, quest’anno in via eccezionale, si vedrà il mare. Il tracciato originario si riprenderà solo a Imperia, fino all’arrivo. E vedremo come a Sanremo avranno risolto pure la viabilità. Ché il bollino nero sarà pure in quelle strade.
Redazione Cyclinside