Philipsen ha capito che sarebbe andata a finire così. O almeno ci ha sperato, o comunque faceva il suo lavoro. Quando hai in squadra van der Poel sai che tocca a lui. E allora te ne stai lì, a mordere il manubrio che… hai visto mai? In tutta quella guerra vuoi vedere che non guardano me? Di uno come Philipsen non ti puoi fidare, tanto più se è un velocista che tiene le ruote dei migliori nelle sparate sul Poggio. La Milano Sanremo è sua a 46,1 di media, media record che supera quella di Bugno del 1990.
Al secondo posto si è classificato Matthews e ultimo gradino del podio per Pogacar (foto: LaPresse)
La Cipressa fatta a tutta, anche se non nei nove minuti su cui si scommetteva in mattinata, ha fatto la differenza nelle gambe. Che non sarà la salita più dura del mondo ma può diventarla per molti dopo più di 250 chilometri di corsa. Come passare da un sogno di star bene alla realtà dei crampi per molti corridori. Dolore di gambe all’improvviso a fare la differenza tra i campioni e tutti gli altri.
Forza e un po’ di tattica per i dieci fuggitivi i giornata su cui qualcuno aveva anche osato scommettere qualcosa. Per loro il destino era scritto sulla discesa della Cipressa che ha continuato ad assottigliare il gruppo senza troppi strattoni (ma che spavento per la caduta in discesa). Niente attacco da lontano, tutto rimandato al Poggio e alla sua discesa.
Peccato per Filippo Ganna che nella parte iniziale della discesa si è trovato a pedalare con un rapporto lunghissimo per un probabile problema meccanico. Ha perso subito le ruote e l’occasione per dire la sua.
Scatti e contro scatti, nessuna soluzione definitiva, fino al tentantivo di Mohoric proprio nel finale della discesa. Niente da fare neanche per lui, a fare la volata ancora una volta Pogacar, ma è terzo dietro a Jasper Philipsen e Michael Matthews. Nel finale Van der Poel, vistosi battuto, ha pedalato per il compagno di squadra portandolo alla vittoria.
Bella anche la corsa del nostro Bettiol, davanti e concentrato nelle fasi cruciali, poi quinto sul traguardo.
Ordine d’arrivo
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