Un incontro di culture diverse sotto il comun denominatore della bicicletta. Ecco cos’è il sabato dell’Eroica. Per certi versi è diventato il momento centrale come incontro di persone che si ritrovano e chiacchierano e ripercorrrono la storia non solo della bicicletta. Quest’anno c’era Felice Gimondi a raccontarsi e a tirare fuori aneddoti (qualcuno inedito pure), poi il mercatino al massimo dello splendore. Cambi Regina Margherita o i pregiati Parigi-Roubaix luccicavano al sole nemmeno troppo atteso. Il momento di ritrovare vecchi compagni di ruota e magari raccomandarsi per l’indomani.
“Ma tu che percorso fai?” chiedeva qualcuno un po’ preuccupato dai dislivelli che l’aspettavano. Qualcun altro ne approfittava per acquistare una nuova maglia vecchia. A certi richiami è impossibile resistere. Poi c’erano le degustazioni, dal vigno agli affettati. La ricerca dei numeri e la raccolta del pacco gara con altre prelibatezze da gustare al ritorno a casa. Le foto di rito e le foto ricordo. Gli autoscatti che qui si chiamano ancora così e magari qualcuno faceva pure a pellicola, tanto per non dimenticarsi di essere eroico. Le dame provavano i vestiti mentre gli uomini mostravano le barbe in un concorso che diventa sempre più sentito. Poi le biciclette da registrare come eroiche e gli ultimi consigli prima di andare a cena.
La cena degli eroici è quella dove qualcuno poi finisce che neanche dorme più che è già ora di mettersi in sella e in fila per partire. Ma di questo vi abbiamo già raccontato. Intanto eccovi una gustosa galleria di immagini selezionate:
GR (foto B. Trabalzini)