20 giu 2019 – Nel giorno in cui iniziano le salite al Tour de Suisse si possono tirare due somme su quella che è stata la parte dedicata ai velocisti.
Viviani si è dimostrato il miglior sprinter del Tour de Suisse. Chi lo ha criticato al Giro d’Italia si deve ricredere: qui ha dimostrato che è forte e può non temere nessuno.
La terza tappa è stata appannaggio di Peter Sagan, e si è subito titolato sul grande ritorno dell’ex Campione del Mondo. In realtà lo slovacco ha vinto di mestiere, impostando una volata perfetta: tre curve negli ultimi 250 metri. L’unica posizione dove andava presa la volata era il secondo posto, e Sagan c’era. La terz’ultima curva aveva strisce pedonali in terra e metteva su di un breve rettilineo in pavè, quindi bisognava saper guidare. E su questa qualità su Sagan non ci piove. Insomma per vincere ci vogliono sempre le gambe, ma in questo caso forse con le gambe di un corridore di metà gruppo con una volata impostata in questo modo, con la testa di Sagan, sarebbe stata vittoria ugualmente.
Questa non è assolutamente un critica a Sagan, anzi, è un complimento, ma secondo me parlare di ritorno è presto. L’inizio di stagione non è stato nemmeno lontanamente paragonabile a ciò che ci aveva abituato il tre volte Campione del Mondo. E se il Tour de Suisse è andato sicuramente bene, non è comunque andato alla Sagan. Forse meglio così, forse tornerà pienamente sé stesso al Tour de France.
Ecco il video dell’arrivo.
Stefano Boggia (https://www.daccordicycles.com)