10 ago 2016 – Dan Craven è il primo corridore professionista a partire nella cronometro Olimpica di Rio 2016. Alle Olimpiadi ti trovi nomi di cui devi andare a cercare la storia per sapere chi sono, pure se professionisti. Il barbuto Craven viene dalla Namibia, ha il completo da cronometro fatto di maglia e pantaloncini Rapha e i colori del suo paese. È stato due volte campione nazionale e ha gli occhiali e l’espressione da scalatore. Ma assomiglia più a Messner che a un camoscio. È il miracolo delle Olimpiadi che mette a confronto nazioni lontane per storia sportiva e cultura prima ancora che per chilometri. In questa giornata di fredda olimpiade brasiliana si starebbe meglio in un palazzetto che un questa strada sferzata dal vento dove le ruote lenticolari sembrano più un dispetto che un favore. Dan Craven parte forte del bottino già messo nella bisaccia: la partecipazione e i complimenti per la sua barba (“la migliore del gruppo”) da parte di Chris Boardman, uno che di prove contro il tempo se ne intende ed anche di aerodinamica.
Twitter superstar @DanFromNam will be 1st to go in the Men's TT. Follow him for another epic live-tweet! #Rio2016 pic.twitter.com/GeRXR05Xn2
— UCI (@UCI_cycling) August 10, 2016
Intanto i grandi sono lontani. Alla partenza del primo non hanno nemmeno cominciato a scaldarsi.
La corsa vera inizia col secondo blocco di partenti. Boasson Hagen è il primo a prendere il via tra i “grandi”. Tra gli italiani l’unico partecipante rimasto, dopo il forfait forzato di Nibali, è Damiano Caruso. La sua prova è opaca soprattutto per i problemi fisici (stomaco) avuti nella notte. Sul percorso viene superato da diversi corridori ma merita comunque un applauso. Poi ci sarà tempo per parlare di una scuola della cronometro che in Italia manca decisamente e che sarebbe da coltivare con gare ad hoc e che invece mancano sempre di più. Non si può sempre sperare nella fortuna di talenti che pure troviamo regolarmente.
Sua maestà Cancellara
La cronometro va intanto, come una volta. Anche qui niente radioline ma megafoni urlanti a dare indicazioni ai corridori e a incitarli. Il balletto degli intertempi dice tanto e pure il contrario in una prova così lunga. Cancellara fa segnare il miglior tempo nel primo tratto cronometrato, poi cala, accusando più di venti secondi da Dennis, ma nel terzo intermedio gli ridà 20 secondi, con un guadagno di più di 40 secondi in totale: ha iniziato una marcia spaziale.
Per Dennis ci si mette anche un problema meccanico: rompe un’appendice del manubrio e il suo meccanico si esibisce in un cambio acrobatico della bicicletta (da vedere).
Le mécanicien australien au taquet pour dépanner @RohanDennis !@CyclingAus pic.twitter.com/5s5pLsZRA8
— La GazetteDes Sports (@GazetteDesSport) August 10, 2016
Intanto crollano Martin e Kiryenka in una prova davvero mesta per i loro titoli. L’arrivo di Tony Martin sarà a 3 minuti e 18 secondi dal vincitore.
Cancellara sul traguardo si toglie la soddisfazione dell’oro olimpico: la locomotiva di Berna non lascia che le briciole agli altri. E pensare che non era dato tra i favoriti. Per lui si parla di abbandono anticipato ora. Aveva annunciato di ritirarsi al termine di questa stagione, ma la tentazione di inchinarsi e salutare tutti con l’oro olimpico appena conquistato sarebbe un colpo da grande campione qual è sempre stato il corridore svizzero.
Per lui gli applausi sono tutti in piedi. Argento per Dumoulin e bronzo per Froome.
Evviva Fabian!
Chissà se ora avrai tempo per tornare a quel pensierino in tasca da un po’. Il Record dell’Ora ti starebbe così bene…
Per la cronaca Dan Craven si è piazzato 35°, ultimo, a più di 15 minuti da Cancellara e non ha avuto la soddisfazione di essere il primo atleta a tagliare il traguardo perché è stato superato, sul percorso, dall’iraniano Mizbani Iranagh. D’altra parte lui, oltre a tanto entusiasmo, era pure l’unico ad avere la bicicletta normale, non da cronometro. Più di così non si poteva proprio. Ma si è tolto la soddisfazione di sedersi sulla seoconda sedia del podio, almeno per un paio di minuti.
Redazione Cyclinside
Grande Fabian! Una carriera strepitosa, un uomo vero che tanto ha dato al nostro sport. Ok, non ha indossato la maglia rosa (per pura sfortuna…) ma quante emozioni ci ha regalato in questi anni! Ora davvero potrebbe pensare alla ciliegina sulla torta: Il record dell’ora. Fabian grazie di tutto!
Fabian di diritto entra a fare parte della ristretta cerchia dei fuoriclasse del ciclismo di ogni tempo ! Per i risultati ma soprattutto per il modo in cui ha sempre corso, senza troppi tatticismi di squadra , pedalando avanti a tutti come un “treno” e gli altri quasi sempre a ruota e molte volte senza avere la forza di dargli i cambi ! Per adesso non vedo altri ciclisti in grado di esprimersi ai suoi livelli. Ci mancherà senz’altro quando in primavera guarderemo le classiche del nord ! Grazie per le emozioni che ci hai dato Fabian !