28 mag 2017 – Nei box dietro alla pit lane c’è un po’ di aria fresca. O almeno ci si illude che l’ombra, che qui c’è di mattina, aiuti a combattere un po’ questo sole implacabile.
Ormai possiamo dirlo: è il primo Giro d’Italia senza neanche un giorno di pioggia, qualche nuvola appena, ma le mantelline dei corridori sono rimaste nei cellophane per tutte le 21 tappe.
C’è aria fresca ma nessuna voglia di parlare. Tom, il responsabile della comunicazione di Giant riesce a portarci fuori la bicicletta dell’altro Tom, quello che corre in bicicletta. I meccanici sono di poche parole e usano i tubi di gomma degli estintori a polvere dei box per creare un recinto rudimentale. Non hanno voglia di parlare e si difendono come possono. L’uscita della bicicletta è accolta con curiosità dal pubblico che scorrazza tra i box già di prima mattina.
Fa impressione quel 58 lì davanti. È nero e fuori serie, lo hanno fatto apposta per queste occasioni ma Dumoulin oggi non lascia niente al caso.
Sono cinque i corridori al via che si giocano il Giro. La strada dà una risposta netta: il Giro è di Dumoulin. Forte, fortissimo, oltre la sfortuna di un problema intestinale. Dumoulin ha fatto registrare subito ottimi tempi. Sul traguardo di Milano è secondo nella cronometro solo a Van Emdem. Poi solo i secondi da contare. Quelli che ormai si erano fermati per Dumoulin e continuavano a scorrere per Nibali e Quintana. Davanti al monitor Dumoulin si è pian piano sciolto nella commozione della vittoria.
Classifica finale
1 – Tom Dumoulin (Team Sunweb)
2 – Nairo Quintana (Movistar Team) a 31″
3 – Vincenzo Nibali (Bahrain – Merida) a 40″
4 – Thibaut Pinot (FDJ) a 1’17”
5 – Ilnur Zakarin (Team Katusha Alpecin) a 1’56”
Classifica di tappa
1 – Jos Van Emden (Team Lotto NL – Jumbo) – 29,3 km in 33’08”, media 53,058 km/h
2 – Tom Dumoulin (Team Sunweb) a 15″
3 – Manuel Quinziato (BMC Racing Team) a 27″
GR
Grande Tom Dumoulin!
La crono finale è un capolavoro di lucidità, perseveranza e forza che resterà impresso nella storia del Giro. Forse l’azione più bella di questa edizione dove sono mancate le azioni da memorabilia degli scalatori che venivano dati per favoriti. Ci hanno provato, Nibali, Pinot, Zakarin, Pozzovivo… Ma probabilmente il ritmo altissimo su tutte le salite e sicuramente l’eccessivo tatticismo un corsa non ha consentito a nessuno di loro di fare la differenza sugli avversari.
Quintana.. Discorso a se!
Dato in grandissima forma e superfavorito, si è visto solo per quello “scattino” sul Blockhau, poi… Sempre a ruota! Non mi piace il suo modo di correre e non lo considero un campione!