31 ott 2018 – È appena iniziata (nella notte italiana) un’edizione atipica di Taipei Cycle Show: a cavallo tra ottobre e novembre. Data atipica perché questa fiera è stata storicamente posizionata a marzo ed è lì che tornerà già dal 2019. Nel balletto di sperimentazioni e date che si susseguono per ormai tutti gli eventi fieristici non è da meno neppure l’evento taiwanese.
Diventa atipica anche per i contenuti. L’edizione primaverile ha spesso indicato tendenze che poi abbiamo ritrovato nelle fiere europee in autunno, questa, alla prima occhiata tra gli stand, appare più una fiera di conferme e di apertura al mercato asiatico. Mercato interessante anche per le nostre aziende che dall’Italia non vengono solo ad acquistare ma hanno una rete notevole di contatti interessati agli acquisti.
L’apertura della fiera, in realtà, ha visto già la giornata di ieri come momento cruciale. Nella conferenza stampa di apertura Walter Yeh, amministratore delegato di Taitra ha posto l’accento sulla svolta digitale che anche il mondo della bicicletta sta avendo sotto la spinta delle e-bike, ma anche dei cambiamenti che l’elettronica sta apportando nel mondo del ciclismo a cominciare dall’integrazione sempre crescente tra connettività e strumentazioni della bicicletta.
L’esportazione taiwanese è cresciuta in maniera esponenziale nei primi tre quarti del 2018 con numeri che toccano il milione e 650 mila unità per un valore di 1,3 miliardi di dollari. Rispetto all’anno precedente si parla di un 20 per cento in più.
Interessante notare anche i dati che riguardano le biciclette top di gamma: la produzione di Taiwan si attesta sul 29 per cento del mercato dal punto di vista del valore economico.
Tra le aziende presenti anche alcune italiane. Culturalmente parlando è da sottolineare anche la presenza di rappresentative della Corea del Sud, presente in fiera per la prima volta.
La fiera è partita con le premiazioni degli Award, un riconoscimento che viene dato a gratificare un bel po’ di aziende e a esaltare i Gold Award, i premi più importanti riservati a una decina di eccellenze scelte da una giuria internazionale.
Il resto ve lo racconteremo in questi giorni. Abbiamo già adocchiato qualcosa di interessante. Anche nel modo di fare le fiere da cui c’è sempre qualcosa da imparare da tutti.
Guido P. Rubino