1 giu 2018 – In un mondo dove tutto è smart, di smart ecco arrivare anche una fiera delle biciclette. “Estremamente fruibile, moderna, alla moda, brillante, reattiva”, questo il concetto che sta dietro al termine smart, queste le ambizioni odierne di Taipei Cycle Show, che per chi non lo sapesse è la fiera ciclistica più importante del continente asiatico e una delle fiere di settore più importanti al mondo.
La fiera si svolge appunto a Taipei, capitale di quell’isola di Taiwan che è ormai da anni fulcro della produzione ciclistica di alta e altissima gamma. Dal 30 ottobre al 3 novembre prossimi, tra gli stand del Nangang Exhibition Center di Taipei, di quest’anno ci saranno le immancabili full carbon da migliaia e migliaia di euro, «ma vedremo anche numerose aziende dell’industria digitale, che in misura diretta o collaterale si occupano di ciclismo».
Parola di Walter Yeah, presidente e Ceo di Taitra, che è appunto la società che organizza la fiera di Taipei e che a fine maggio 2018 ha aperto la conferenza stampa di presentazione della prossima edizione di inizio autunno.
«L’area espositiva destinata alla fiera – prosegue Yeah – quest’anno è aumentata del 5 per cento. Avremo 3700 stand, dei quali il 30 per cento provenienti dall’estero e ci sarà spazio anche per tante start up del settore, molte delle quali concentrate nel area dell’Ict (tecnologia dell’informazione e della comunicazione, ndr). Le aziende presenti saranno la testimonianza della trasformazione dell’industria di settore, un’industria di massa che da una impostazione tradizionale sta progressivamente evolvendo verso un’era digitale e smart ».
Piccola nota per l’industria di casa nostra: tra le aziende straniere menzionate, Yeah ci tiene è a rimarcare che tra i brand presenti a Taipei ci saranno anche colossi come Shimano, ma anche altre importanti aziende dell’industria attuale, come ad esempio quelle italiane di Colnago e Gios, «la cui presenza ci rende orgogliosi». Ricordiamocelo bene, quanto appeal abbiano i marchi storici di casa nostra oltreconfine.
Dopo Yeah, a prendere la parola è stato Michel Tseng, presidente del Tba, in pratica l’associazione dei costruttori di biciclette taiwanese. Lo ha fatto con modi che potremmo definire “orientali”, cioè con gentilezza, pacatezza ma allo stesso tempo in maniera risoluta, quasi perentoria. Tseng ha rimarcato nettamente quella strada che proprio dall’isola a sud del Giappone e a oriente della Cina ha segnato il mercato “ciclo” già da due, tre anni: «La nostra industria della biciletta si è sviluppata e si è imposta nel mondo da più di un decennio. Ora abbiamo conquistato un ruolo leader, sia per le bici da corsa che per le mountain bike. Quel che vogliamo fare negli anni a venire è trasformare Taiwan nel principale polo al mondo per la produzione di eBike, ma le eBike di alta gamma, visto che il mercato mondiale della bicicletta sta vivendo un periodo di grande trasformazione, con la richiesta sempre più pressante di biciclette elettriche» .
Oltre ad essere presidente del Tba, Tseng è anche presidente di Merida, che è uno dei principali brand della produzione ciclistica mondiale d’alta gamma e che a Taiwan è secondo solo a Giant. «La domanda dei clienti per i modelli di fascia alta continua a crescere – ha detto Tseng – ed oltre alle costose mountain bike elettriche, abbiamo in programma di lanciare nuove biciclette elettriche da pendolare per ampliare la nostra clientela. Le sole bici elettriche hanno contribuito per circa il 25 per cento alle entrate totali dell’ultimo trimestre».
Del resto, a sostenere i progetti di Tseng, ci sono i recenti numeri rilasciati dall’Amministrazione delle dogane e dal Ministero delle Finanze locali, secondo i quali, da gennaio ad aprile 2018, l’esportazione di eBike di Taiwan ha raggiunto le 82000 unità, per un fatturato totale di 113 milioni di dollari. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente la crescita percentuale è stata rispettivamente del 34,35 e del 55,51 per cento. Altri numeri interessanti: nello stesso intervallo il volume delle esportazioni di parti e componenti di biciclette ha totalizzato i 16 milioni di chilogrammi, per un valore totale di 424 milioni di dollari, con un aumento rispettivamente del 10,3 e del 20,1 per cento. Qualche segno “meno” in questo trionfo espansivo? Uno solo, ma da leggere con attenzione. È quello relativo all’esportazione di biciclette complete “muscolari”, ossia non eBike, che nello stesso periodo di riferimento ha raggiunto le 740000 unità, scendendo dell’11,75 per cento. In realtà, alla diminuzione del valore unitario delle biciclette esportate è corrisposto un aumento significativo dal fatturato totale prodotto, totalizzando 435 milioni di dollari e registrando un incremento del 14.16 per cento. Questo equivale esattamente a dire che, più che nelle quantità, l’esportazione taiwanese cresce nella qualità e nel valore degli articoli venduti. Il valore unitario delle biciclette esportate era di 454.82 dollari nel primo trimestre 2017, mentre nello stesso periodo 2018 è passato a 588.33 dollari, con un aumento di ben 29.35 punti percentuali.
Anno | Gennaio-Aprile
2018 |
Gennaio-Aprile
2017 |
differenziale |
Biciclette esportate escluse E-Bike | 740.000 | 839.000 | -11,75% |
Total eBike esportate | 82.900 | 61.700 | 34,35% |
Fatturato (milioni di USD) biciclette esportate escluse eBike | 435 | 381 | 14,16% |
Fatturato (milioni di USD) eBike esportate | 113 | 73 | 55,51% |
Valore unitario biciclette esportate (USD) | 588,33 | 454,82 | 29,35% |
Fatturato totale esportazione componenti (milioni USD) | 424 | 353 | 20,1% |
Fatturato totale esportzione comoponenti e bici escluse e.Bike (milioni di USD) | 859 | 734 | 17,02% |
Maurizio Coccia