Il Movimento Eroico
La lettura dei giornali il 10 giugno 2024 ci ha colti tutti di sorpresa. Titoli e strilli a caratteri cubitali annunciavano che le elezioni europee avevano avuto un unico, univoco, inaspettato vincitore: il Movimento Eroico.
Noi stessi non ci potevamo credere, eppure era così, chiunque, in qualsiasi nazione aveva scritto sulla scheda elettorale solo quello, niente preferenze, ne X tracciate sui partiti, solo due parole: MOVIMENTO EROICO.
Il parlamento europeo non aveva avuto scelta.
Nuova sede quindi per il Parlamento Europeo, divisa tra Gaiole in Chianti e Montalcino, nuovo Presidente e Segretario, Giancarlo Brocci e Franco Rossi, e chi altri.
l portavoce ufficiali, Livio Iacovella e Angela Towey avevano comunicato che le operazioni per “eroicizzare” l’Europarlamento avevano già avuto inizio. E mentre il compositore d’epoca Ale Galli scriveva il nuovo inno, il fotografo Guido Rubino immortalava alle prime luci dell’alba il murales con il Manifesto del Ciclismo Sostenibile e il nuovo motto: La bellezza della fatica, il gusto dell’impresa”.
![Eroica Montalcino 2024 RUBINO-29 – Cyclinside.it](https://cyclinside.it/wp-content/uploads/2024/05/Eroica-Montalcino-2024-RUBINO-29.jpg)
Tornano le strade bianche
Nelle capitali europee e poi via via in tutte le città stavano tornando le strade bianche, e si riempivano di biciclette d’epoca, staccate dai muri dei ricordi o tirate fuori dai garage, e dalle soffitte e restaurate in fretta. Alcune belle, altre veri cancelli, ma che importava? Maglie di lana cotta di mille colori e fogge, ognuna con un nome, o un vecchio logo, venivano rammendate in fretta. A reti unificate si trasmettevano i programmi di Radio Immaginaria fatta da giovanissimi giornalisti per giovanissimi ascoltatori, con programi “fuori dagli schermi” che parlavano di futuro, di ambiente e sostenibilità, di un mondo meno inquinato, ma non solo nell’aria e nell’acqua, anche nei pensieri, e i ragazzi pedalavano felici con le mani strette sui manubri un po’ arrugginiti invece che sugli smartphone.
A ogni angolo di strada, banchetti offrivano ristori: niente merendine industriali, ma pane vino e zucchero, pane olio e sale e vino rosso toscano, di quello buono. Da Copenaghen a Siviglia, da Varsavia ad Atene le città non erano mai state così belle, fiorite, profumate.
E la gente era felice. Qualcuno cominciava anche ad aspirare la C.
E mentre la responsabile digitale Alessandra Ortenzi con un colpo di mano sostituiva le sedie negli scranni del parlamento con bici d’epoca collegate a dei generatori, in modo che fossero i parlamentari stessi a illuminarlo pedalando, leader di fazioni e nazioni avverse, dandosele di santa ragione sui pedali, dimenticavano di farsi la guerra per davvero, e finivano per trovarsi poi a mangiare la ribollita allo stesso tavolo, e, tra le endorfine e un paio di bicchieri, versati dai cerimonieri Battistuzzi e Simonelli, avevano cominciato a ridere e a scherzare.
Stavo guardando il programma più in voga del momento, “pedala Europa” di Alfredo Di Giovampaolo, quando mi sono svegliata con un sorriso felice stampato in faccia e ho capito, che no, non era successo niente di tutto ciò. Doveva essere stato l’effetto dell’ultima edizione di Eroica Montalcino, così intensa, positiva, rigogliosa, solare ad aver influenzato anche i miei sogni.
Però.
Un sogno possibile
In fondo in fondo, penso, sarebbe bello che un pochino quel sogno diventasse vero. E che sempre più Italia, sempre più Europa e sempre più mondo prendessero esempio dall’Eroica. E che pian piano si tornasse a prestare attenzione a quanto consumiamo e sprechiamo, e dessimo più valore alla fatica, bella, proprio come un’impresa fatta con gusto, sì.
Sarebbe bello che ci fossero sempre meno auto e sempre più biciclette, o piedi, e sorrisi sporchi di marmellata e la gente non facesse a gara a chi arriva primo, ma andasse lontano, insieme, lentamente, su strade pulite e sicure, nell’aria che profuma di buono. E questo è un sogno, ma magari piano piano si avvererà, e sarà grazie anche all’Eroica. Non smettiamo di sognare.