di Maurizio Coccia
Che i ciclisti professionisti utilizzino le stesse biciclette disponibili sul mercato non è una novità; non è nuovo neanche che il costruttore che equipaggia i grandi team di rango World Tour fornisca due telai ai corridori equipaggiati, di solito uno dedicato gli scalatori e uno ai passisti/velocisti.
Entrambe le condizioni riflettono esattamente la situazione dell’italiana Wilier Triestina, big brand da anni è presente come fornitore dei team di alto livello e che per questo 2022 ha confermato la sponsorizzazione della Astana di Nibali, Moscon e Lutsenko.
Il marchio italiano fornisce alla Astana il modello Filante SLR e lo 0 SLR, entrambi disponibili sul mercato nella medesima configurazione strutturale e geometrica utilizzata dai professionisti, e tra l’altro entrambi disponibili per il pubblico nella stessa colorazione “Astana” che vediamo sopra (la differenza è solo nel montaggio che nel caso dei prof prevede ruote Corima, non presenti nell’allestimento di serie Wilier Triestina).
La novità, semmai, sta nel fatto che nel caso dell’azienda di Rossano Veneto (Vicenza) i due modelli a disposizione dei prof hanno caratteristiche strutturali che le votano a percorsi diversi, ma allo stesso tempo hanno caratteristiche angolari e dimensionali praticamente identiche, e sono prodotte con le stesse taglie (sei in tutto).
Questo significa, che per tutti i corridori sarà più facile passare da un modello all’altro in base alle caratteristiche della gara in programma; e questo non è così scontato e frequente anche per altri team che allo stesso modo hanno una fornitura multipla (ma con geometria differente) da parte del loro sponsor.
Un esempio? «Vincenzo Nibali utilizzerà la Filante SLR in occasione delle grandi classiche come la Parigi-Roubaix, poi passerà alla Zero SLR per i grandi giri»: ci spiega Luca Violetto, che di Wilier Triestina è marketing manager.
In particolare la Filante SLR (Cyclinside la ha testata qui) è bici con forme e sezioni dei tubi che privilegiano l’aerodinamica e la riduzione della resistenza all’aria, mentre la 0SLR è la bici “piuma” per le grandi scalate o per i corridori che mettono la riduzione del peso in cima alle loro priorità. «In realtà – precisa Violetto – la differenza di peso tra i due telai è minima, circa 80, 100 grammi». Questo ci suggerisce che le scelte che faranno i pro rider saranno dettate non solo dalla bilancia, ma magari anche dal feeling personale da cercare nelle varie corse attraverso questi due mezzi disponibili.
A proposito di mezzi: ci sono interessanti novità anche per quel che riguarda il settore “cronometro”; nel quale “Wilier” sta lavorando già da tempo alla nuova versione del collaudato telaio Turbine, progetto su cui sta collaborando anche Vincenzo Nibali; il siciliano è già stato coinvolto in una seduta in galleria del vento al Politecnico di Milano, dove di buon grado si è prestato sia a fare da tester per il nuovo progetto, sia a valutare la sua posizione sul nuovo telaio. Lo stesso dovrebbe esordire a primavera inoltrata, «ma – spiega ancora Violetto – per quel momento sarà un telaio solo per i corridori, che poi magari nei mesi a seguire potremo introdurre sul mercato».
Quando si parla di bici d’alta gamma ma “di nicchia” come sono quelle da cronometro è frequente che succeda così, ovvero che la commercializzazione arrivi in seguito a un’esigenza arrivata in prima istanza dal mondo delle corse. In casa “Wilier” successe così anche qualche stagione fa, con il manubrio integrato Alabarda: Spiega Violetto: «Fuglsang cercava la misura 100×420 millimetri che mancava dalla gamma prodotto di serie. La realizzammo per lui, poi qualche tempo dopo la stessa fu introdotto anche sul mercato».
Ulteriori informazoni: Wilier Triestina
21 gen 2022 – Riproduzione riservata – Redazione Cyclinside