8 mar 2020 – Parte la Parigi Nizza, non senza polemiche sull’opportunità di disputarla o meno (molti corridori e molti team si sono detti contrari per paura del coronavirus, tanto che ci sono diverse rinunce) e sembra una ventata d’aria fresca.
Sì, anche troppo fresca per i corridori che nella tappa che vede partenza e arrivo a Plaisir, non lontano da Parigi, hanno vissuto una giornata da classica del nord: con vento, freddo e pioggia a spezzare il gruppo più dei saliscendi continui e senza tregua.
A farne le spese soprattutto Barguil, caduto e in difficoltà insieme a Bardet.
La tappa è stata caratterizzata dall’attacco di 16 corridori da cui si sono poi sganciati Benoot e Alaphilippe, mentre dietro il gruppo si ricompattava (almeno per i più importanti ed esclusi i velocisti).
Aria fresca dicevamo e pulita, speriamo, per un ciclismo che in questi giorni è stato fatto più di parole che di pedalate. L’occasione finalmente per vedere il grande ciclismo in Europa e familiarizzare con le nuove maglie sperando che tutto vada per il meglio. Ma, c’è da dire: siamo in Francia e si farà di tutto perché la corsa possa procedere senza problemi e con una convinzione che forse è mancata all’UAE Tour.
💥 @romainbardet et @WarrenBarguil sont tombés et ont perdu un temps précieux. Le peloton est scindé en plusieurs groupes.
💥 @romainbardet and @WarrenBarguil went to the ground and lost time. The peloton split in several parts.#ParisNice pic.twitter.com/f0NsBYvAER
— Paris-Nice (@ParisNice) March 8, 2020
(La caduta di Bardet e Barguil)
Tra le nuove maglie vale la pena sottolineare quella della Arkéa-Samsic di Quintana che, abbandonata la Movistar, sembra aver trovato nuova verve agonistica e quindi spesso all’attacco. Anche Nibali davanti a pedalare bene.
Non è mancato niente, dicevamo, in questa tappa. Riassunto perfetto del ciclismo che ci mancava. Compreso lo strappo finale sul pavé bagnato a presentare le classiche che vedremo tra qualche settimana.
Finale tiratissimo poi. Dietro Alaphilippe e Benoot escono Schachmann e Teuns col tedesco che li riprende per primo e poi a rintuzzare l’attacco di Benoot per regolare gli altri tre fuggitivi sul traguardo. Alaphilippe forse non avrebbe potuto fare nulla in ogni caso contro uno Schachmann così forte, certo è che forse non se l’è giocata al meglio visto l’inutile tirata data nel finale proprio per cercare di non far rientrare Schachmann e Teuns.
Redazione Cyclinside