21 feb 2017 – Prima o poi arriva la battuta o il colpetto di gomito: ma non è che la bici, con tutti i colpi che si prendono lì…?
Ecco, cominciamo subito dalla fine: no.
Potete stare tranquilli e tranquillizzare chi si preoccupa della vostra salute. La bicicletta non fa male. Anzi.
Che ne sappiamo? Ci sono vari studi e c’è anche la statistica.
Proprio la statistica ci dice che, nella popolazione media che va in bicicletta non c’è un’incidenza di problemi alla prostata o di infertilità (o impotenza, perché diciamolo: il dubbio è qui) derivanti dalla pratica della bicicletta.
Ancora di più se consideriamo il mondo del ciclismo professionistico, quindi di persone che in bicicletta ci stanno davvero tanto, spesso superando le 5-6 ore al giorno e dovrebbero evidenziare maggiormente eventuali problemi.
Questo, ovviamente, tralasciando cause di natura traumatica che non sono in correlazione con l’andare regolarmente in bicicletta (ma possiamo pure considerare che in caso di incidente sono rari i traumi proprio “lì”) e le patologie pregresse su cui, ovviamente, occorreranno fare considerazioni a parte ma che esulano dal nostro articolo: considerare un’eventuale relazione tra l’andare in bici e i problemi all’apparato genitale maschile (ma anche femminile).
La statistica, insomma, gioca a nostro favore.
Ma non ci basta.
Allora facciamo riferimento a una delle ultime ricerche pubblicate, quella della University College di Londra che è partita proprio dallo studio su eventuali effetti della bicicletta sulla disfunzione erettile, la fertilità e i livelli di antigene prostatico e capire se ci possa essere una correlazione con l’utilizzo più o meno regolare della bicicletta.
Lo studio è stato realizzato a cavallo del 2012 e del 2013 prendendo in considerazione 5.282 ciclisti maschi per capire il miglioramento della salute apportato dal ciclismo nel Regno Unito e le eventuali problematiche come problemi erettili e rischio di cancro alla prostata in relazione alle ore trascorse in bici dividendo il campione di soggetti analizzati tra le 3 ore e 45 minuti e le otto ore e mezza e più a settimana, con vari livelli intermedi.
Il risultato è stato rassicurante per quanto riguarda l’andare in bicicletta in relazione ad eventuale infertilità o problemi erettili, lasciando l’esistenza di un nesso solamente casuale. Un riscontro sull’aumento graduale del rischio di cancro alla prostata è stato riscontrato in uomini di età superiore ai 50 anni con una differenza positiva tra chi pedala più di tre ore e 45 a settimana rispetto a chi ne pedala mediamente di meno. Tuttavia questa relazione non è stata approfondita e lo studio stesso rimanda ad ulteriori approfondimenti.
La ricerca completa, per chi volesse leggersi tutto, è a questo link.
Insomma, ce n’è abbastanza per pedalare tranquilli con i normali controlli medici consigliati per l’attività sportiva e in base all’età del soggetto. Ma se trovate ancora chi mette in dubbio gli effetti dell’andare in bici… fategli pure leggere questo articolo. Tanto più che il pedalare ha effetti positivi sulla circolazione.
Redazione Cyclinside
(in collaborazione con daccordicicli.com)