17 mar 2019 – Non diminuisce la polemica sui nuovi commentatori Rai per il ciclismo. La rivoluzione voluta dai piani alti (De Stefano? Bulbarelli?) per ora non ha soddisfatto il pubblico, ma vanno fatte delle considerazioni.
La domanda ancora senza risposta riguarda il perché si sia voluta togliere dai microfoni una coppia storica e affiatata come quella composta da Francesco Pancani e Silvio Martinello. I due, negli anni, avevano conquistato il pubblico anche con la loro complicità. Qualche divagare, magari qualche battuta, rendevano piacevole l’attesa che in corsa accadesse qualcosa.
Non tutti gradivano, ma è pure normale e comunque le critiche erano decisamente pochissima cosa rispetto all’apprezzamento del pubblico e i dati Auditel (che poi contano anche troppo in questa tv che troppo spesso insegue i risultati invece che dettare una linea) davano pure ragione ai due.
Perché toglierli? Un mistero, visto che non c’è stata certo una rinuncia dell’uno né dell’altro che hanno fatto chiaramente intendere di aver subito la decisione. A meno che non si vada a cercare nelle chiacchiere di dissapori interni con chi ha potere decisionale, che dovrebbero avere poco a che fare con l’aspetto professionale che il livello del prodotto da realizzare impone.
Giriamo pagina.
In tv ci siamo trovati Andrea De Luca con Alessandro Ballan e Alessandro Petacchi. Almeno in prima battuta (alle Strade Bianche), per poi trovarci, alla Tirreno Adriatico, il solo Ballan al fianco di De Luca (per altri impegni di Petacchi).
La critica è stata abbastanza di massa e forte nei confronti dei tre. Comprensibile, ma vanno dette alcune cose.
Prima precisazione: un cambiamento, qualunque esso sia, viene sempre accolto con prudenza, diciamo così. Allo stesso modo capitò anche ai tempi di Bulbarelli e Cassani, poi dimostratisi coppia vincente. Non meno fu in salita il via degli stessi Pancani e Martinello. Il secondo, partito di slancio dal “pullman della regia” faceva dei commenti molto pacati pure se precisissimi. Qualche dubbio, diventando prima voce, ci poteva pure stare.
Il tempo ha dimostrato, anzi, la spigliatezza di un personaggio che evidentemente era solo “compresso” nel ruolo precedente. Per competenza, precisione, bell’italiano e sagacia Martinello si è dimostrato ben presto un fuoriclasse. E il sodalizio con Pancani è stato subito azzeccato. Anzi, la complicità che tanto piaceva ai telespettatori era cosa inedita nel commento del ciclismo.
Ora si riparte con De Luca che in quanto a passione non è probabilmente secondo a nessuno (è uno che pedala pure spesso appena può), certamente la sua cronaca a volte appare più monotona rispetto ai precedenti, non sembra decollare mai. Era così anche quando commentava le corse da studio, mentre gli altri davano più l’idea di essere sul posto.
Ecco, questa cosa di fare i giornalisti sul posto piuttosto che “a casa” nello studio tv dove arrivano le immagini è una questione spesso dibattuta e non solo nel giornalismo televisivo: a che serve andare alle corse se poi si resta a bivaccare in sala stampa? Se si fanno lavorare gli inviati sul posto la cosa potrebbe pure bastare? Forse, ma l’approccio è certamente diverso, meno caldo. Migliorerà De Luca? Non è la prima volta che fa da prima voce e probabilmente il suo stile è questo, pure preciso e professionale ma meno incisivo in un lavoro tutt’altro che facile. A volte, come dicono i corridori per giustificare prestazioni opache, dà l’impressione di portare la bicicletta al traguardo e basta. Alle Strade Bianche Pancani, retrocesso in moto, quando aveva il microfono aperto era decisamente più coinvolgente e non solo perché era lì a respirare la polvere.
Veniamo a Ballan e Petacchi.
Avere due commentatori tecnici al posto di uno può essere un’idea vincente. Petacchi eravamo abituati a sentirlo molto “soft” e tranquillo, alle Strade Bianche ha fatto vedere che se ha strada libera davanti la volata gli riesce sempre bene, anche a parole. E questo fa pensare che possa avere margini di crescita importanti. Ballan ha una voce più incisiva, preciso, misura le parole e non dice mai cose sbagliate. Neanche quando ha colto il collega in qualche inciampo di pronuncia.
I due “Alessandri” vengono entrambi da un ciclismo diverso e più recente di quello di Martinello e di Cassani, quindi raccontano altri aneddoti che certamente sono più vicini ai giovani. Questo per spezzare una lancia a loro favore (e se la meritano decisamente – non lo diciamo solo per amicizia).
L’idea che ci resta è che Martinello di cose da raccontare ne avesse ancora tante ché nel gruppetto dei velocisti si sa sempre tutto e di più. Il rammarico c’è.
Martinello, vista la mal parata, ha avuto la forza di dire addio al microfono e proseguire su altre strade che pure gli si apriranno (e magari saranno anche più utili per il ciclismo). Anzi, proprio ieri ha ribadito il suo disappunto (e prima o poi, siamo sicuri, ce la racconterà tutta) nel sentire Ballan affiancato da Cassani.
“Fossi stato in Ballan avrei mollato tutto lì” ha commentato a un lettore sul suo stesso post su Facebook che richiamava evidentemente all’ingenuità del “giovane” Ballan che si è trovato “gettato nella mischia, in balia di critiche e sfottò per le prevedibili difficoltà a cui un nuovo arrivato senza esperienza va inevitabilmente incontro, ed oggi “ridicolizzato” dalla presenza di Cassani che con il microfono è un fuoriclasse”.
Per contro Pancani ha dovuto evidentemente masticare amaro e accettare quel che gli hanno proposto. Lo ha fatto da signore qual è e senza un commento. Per ora, certo, dalla moto continuerà a essere una spanna superiore a chi gli passa il microfono e questo ci continuerà a sembrare quanto meno curioso.
Ballan e Petacchi, lo stanno già dimostrando, possono fare davvero bene e se ne avranno possibilità lo faranno, anche nel curioso tandem che è stato pensato per loro. Ma ci vorrà qualche tempo ad abituarci tutti. Forse un passaggio più graduale poteva essere pensato. Così è sembrato un po’ come ritirare la squadra che sta vincendo il Tour de France.
(nella foto d’apertura, da sinistra verso destra: Francesco Pancani, Alessandro Ballan, Silvio Martinello, Alessandro Petacchi e Andrea De Luca)
Guido P. Rubino
La faccia nuova della RAI al Giro d’Italia. Facciamo il punto.
pancani e martinello sono e saranno imbattibili perchè riuscivano a tenerer davanti al televisore anche in tappe in cui dormire sarebbe stato una cosa da nulla.sono bravi anche gli altri ma difficilmente riusciranno a raggiungere la professionalità dei due suddetti e,se nel ciclismo italiano non nasce qualche nuovo campione,i nuovi faranno fatica ad avvicere gli ascoltatori e allora addio audience.Piero
oggi primo giorno del giro 2019…strano ma non ho voglia di accendere la tv…
appassionato di ciclismo da sempre, senza PANCANI e MARTINELLO meglio tenere spento.
ciao a tutti e viva il ciclismo.
Max
Sono pienamente in accordo con te, siamo costretti a spegnere l’audio per gustare il ciclismo.
Dopo Pancani e Martinello c’è il nulla.
Non so spiegarmi la sostituzione dei telecronisti Pancani e Martinello se non per simpatie politiche che i nuovi potrebbero avere nei confronti dei nuovi “padroni” della rai. Ne ho avuto il primo sospetto in occasione della vittoria, con scorrettezza, di Viviani con lucidatura della maglia tricolore e quando uno dei due ha commentato la maglia rosa di Conti “un italiano davanti a tutti”. Italia First?
No Enzo, non andiamo a cercare chissà cosa, non è il caso. Un senso nelle sostituzioni, pure con tutti i dubbi, c’è. Lo ha spiegato Bulbarelli proprio durante il Giro.
Ma ci torneremo tra un po’ perché certe considerazioni, al di là dello stupore iniziale, vanno riviste anche alla luce dei fatti.
Complimenti per l’articolo. Concordo su tutto, sempre difficile accettare i cambiamenti, è peró vero che De Luca pur preciso non ha mai coinvolto nemmeno quando era in moto. Se RaiSport voleva migliorare qualcosa, avrebbe potuto eliminare le mille sigle e siparietti all’interno di una tappa, oppure evitare di inquadrare lo studio invece che la gara. Ma tant’è , continueremo a vedere ospiti annoiati e sentire le solite domande “vero che il giro è più bello del tour”? … Intanto Eurosport ringrazia …
Rai è un servizio pubblico, trovo vergognoso che per mere questioni di interessi particolari e individuali i “pagatori” del servizio vengano privati di un prodotto estremamente apprezzato senza nessuna spiegazione… nemmeno in Russia prima della caduta del muro!!!
Decisione veramente incomprensibile, non c’è paragone fra la preparazione e la professionalità di Francesco Pancani e quella di Andrea De Luca. Ne abbiamo avuto un esempio lampante oggi durante la Milano-Sanremo. Quando interveniva Pancani dalla moto cronaca, si percepiva immediatamente un abisso fra i due. Decisione veramente strana, anche quella di togliere Silvio Martinello e sostituirlo con Ballan . Vedremo se durante il Giro riusciranno a reggere 5 o 6 di diretta. Comunque non sapremo mai il motivo di questa infelice decisione. Buona serata a tutti.
E Alessandra che fine ha fatto ?
Pure lei hanno fatto fuori
Incomprensibile davvero…interessi politici….simpatie..ormai l mondo va avanti così intanto noi il canone lo paghiamo comunque…ci piacciano o no queste decisioni…almeno conoscessimo se il problema,economico…!!! Quanto costano ballan e Petacchi….quanto costava Martinello….
In questo periodo prevale la mediocrità . Questa è una decisione incomprensibile , ascoltare il duo PANCANI- MARTINELLO era un piacere , anche per gli aneddoti che ci fornivano . Alla San Remo mi sono arreso : ho cambiato canale ……!!!!
confesso che cercavo un sito per insultare de luca aggratis!!!
non lo digerisco proprio:la sua tiritera da telecronista sportivo che trascina le lettere finali della parola fino al traguardomi fanno dar di matto; ma senza microfono usa la stessa nenia?
eppoi quelle esagerazioni eroiche per ogni minima azione!
sicuramente è un appassionato ,ma la passione non la sa trasmettere e le esagerazioni retoriche nel ciclismo non hanno mai pagato.
ma quello che più mi fa iquietare di questo figuro è la caparbietà che mette nello sorpiare i nomi degli atleti,ora nessuno chiede al nostro di vincere un Nobel ne di conoscere tutte le lingue dell’EU,
Ma perdio,imparare la pronuncia di un centinaio di atleti,che sono sempre quelli,è una questione di serietà professionale,fa parte del suo lavoro come e più della sua estemporanea tiritera da cronista sportivo ; e visto che non è un volontario senza stipendio è il minimo sforzo che gli si può chiedere,magari rinunciando ai diminutivi e ai vezzeggiativi che stranamente si fa sfuggire.
si prepari prima,
impari i nomi delle località e degli atleti e rinunci all’eroismo estemporaneo a tutti i costi.
ha una grande chance: può solo migliorare
perchè peggio di così…
se l’autore dell’articolo ritiene un miglioramento i due commentatori tecnici,ha mai pensato a tre,o a cinque o ad un gruppetto di ritardatari,che invece di pedalare spettegolano?
tanto peggio di de luca…
Drastico “Kison”, troppo. Nessun commentatore è privo di difetti e tutti all’inizio hanno attirato critiche, non fosse altro perché si era abituati ai precedenti e anche ai loro difetti. Ricapiterà, ne siamo certi. Pur restando perplessi sull’avvicendamento (intanto, però, ci sta piacendo un sacco Ballan).
Riprendo questo post di un mesetto fa per confermare che, dopo due giorni di Tour of the Alps, se questi sono i commentatori che avremo al giro d’Italia, per la prima volta considererò di non seguirlo… mi fanno passare la passione per il ciclismo. La Rai è l’unica azienda che riesce a peggiorare qualcosa di rodato e di qualità che aveva dimostrato di potere tenere ottimi ascolti per uno sport “difficile”, cambiando la squadra vincente. Non è possibile che non ci si possa far sentire con l’azienda che paghiamo! Abbia il coraggio di ammettere che sta sbagliando: massimo rispetto per il lavoro di tutti, però De Luca in telecronaca, Martinello per radio, Pancani sulla moto e la De Stefano fuori dal processo: sono tutti al posto sbagliato! Mi dispiace ma è così.
buona sera,Secondo me Pancani e’insostituibile.Molto bravo e conoscitore di questo Mondo.Non mi dispiace neanche De Luca.Anche Martinello e’ molto bravo,pero’ negli ultimi anni lo trovavo “pesante”.Non si puo’ utilizzare lo stesso aggettivo per ogni situazione.Vedi “importante”.Poi e’ passato a “interessante”.Ne pronunciava circa 50 a telecronaca.Addirittura una pendenza interessante.Successivamente e’ passato a”cattiva” per descrivere una pendenza.Ma che significa?Uno che quarda il ciclismo si aspetta,impegnativa,poco o molto impegnativa ecc.Le tappe poi sono diventate “frazioni”.Io penso che abbinare le giuste parole/aggettivi ad un discorso e’ fondamentale se si vuole rendere la telecronaca piacevole.Come i commenti di Saligari,sono molto piacevoli da ascoltare e lui descrive benissimo le situazioni.Lo vedrei motlo bene affiancato a pancani o De Luca.Trovo invece deprimente Petacchi.Come si fa a far fare il commentatore ad uno che ti fa venire il sonno.Non trasmette nessun brio,nessuna emozione.Trovo invece non male Ballan.Utilizza un buon linguaggio e non e’ troppo invadente a differenza di Garzelli che vuole parlare solo lui.
troppo meglio Pancani di De Luca…
un cronista brillante “da diretta” non può essere sostituito da uno “da studio”…
Quanto all’opinionista, Martinello faceva sganasciare dal ridere. Ma aveva accanto Pancani… il che è parecchio diverso da avere De Luca…
la seconda tappa ancora ancora, ma la cronaca della prima è stata semplicemente allucinante… specialmente quando chiaccheravano con gli ospiti di tutto del contrario di tutto…
Ma che roba è ??? Professionisti collaudati e graditi al pubblico , emarginati o tolti di mezzo !!! Ma che è sta storia ????
Riportate la De Stefano , Pancani e Silvio Martinello al loro posto , se avete a cuore le aspettative degli spettatori.
Addirittura Pancani fatto ritornare sulla moto da cui era partito tanti anni fa !!!!!! Incredibile !! Sa di punizione per non so quale reato commesso! Il grande Martinello medaglia d’oro olimpica e grande velocista con un palmares ricchissimo, mandato a casa !!! Incredibile! Questa non e’ la Rai che conosciamo, il Giro d’Italia, dopo aver perso la credibilità internazionale, perderà anche quella nazionale. Stiamo vivendo tempi deprimenti. Bulbarelli, ora che sei un pezzo grosso, mettici una pezza! Altrimenti mi vien da pensare che sei stato propio tu l’autore di questo cambio in corsa. Un saluto ai professionisti che sno passati in prima telecronaca, che colpa gli si puo’ dare??
Sono un appassionato di ciclismo da sempre, seguire una tappa adesso con i nuovi commentatori è difficile arrivare alla fine. Purtroppo,De Luca e tantomeno Petacchi non sono all’altezza, sono voci smorte che non coinvolgono e ti fanno passare la voglia di seguire il ciclismo in TV. Pessima scelta.
Visto due tappe del giro noia totale ….
Fanno veramente prendere sonno questi nuovi commentatori.
Senza contare il processo alla tappa , ce la mette tutta il conduttore ma si vede che è un pesce fuor d’acqua ( ridateci almeno Alessandra ).
Penso al tour con quelle lunghe tappe noiose..
Daniele
Questa volta Auro Bulbarelli ha preso proprio una cantonata. Il nuovo trio è inascoltabile: una telecronaca intrisa di banalità, di concetti ovvi, di commenti spesso fuori luogo. Il continuo richiamo all’italianità è veramente stucchevole […]. Il Giro d’Italia ci ha messo decenni per diventare un appuntamento internazionalmente imperdibile per ogni ciclista ed ora questi tre continuano a rimarcare le gesta degli atleti italiani, come fossero gli unici degni di considerazione ed interesse. Se vogliamo puntare sull’italianità cerchiamo invece di sottolineare l’importanza che ha sempre avuto la tecnologia italiana nel campo delle due ruote, professionali e non.
Invitiamo tutti i lettori a evitare commenti a sfondo politico.
Grazie per la comprensione
Dopo De Zan,Cassani e lo stesso Bulbarelli,con Pancani e Martinello era continuata la sequela di telecronisti non solo preparati ma capaci di interloquire con un pubblico attento, pronto a seguire ore di diretta ma solose ne valeva la pena.Il consuntivo sarà,credo,poco lusinghiero per chi ha stravolto un congegno oliato positivamente e già aumentano gli spettatori che guardano la TV sintonizzati su Raiuno,per una cronaca vivace di almeno uno dei due che ci hanno dato cuore e professionalità per diversi anni!
Sono pienamente d’accordo con tutti coloro che non accettano il cambio dei cronisti,i quali fanno dormire e rimettete la Distefano dove è sempre statastata!!!!
Nessuno finora lo ha detto, ma la voce di Francesco Pancani è calda, familiare ed epica nello stesso tempo. Una voce ricca di sfumature che sa narrare, che sa coinvolgere, che scava nelle emozioni. La coppia che ha formato con Silvio Martinello, dopo un inizio incerto, è divenuta piacevole, intraprendente, amicale, a tratti esilarante e comunque in grado di stuzzicare l’ottimismo e ravvivare l’interesse per luoghi, persone e cose. Ho praticamente smesso di guardare la telecronaca perché i nuovi conduttori non sono altrettanto interessanti e incisivi. Capisco che avere una bella voce non sia un merito, ma la RAI deve utilizzare il meglio a disposizione, non quello che per oscuri motivi qualche direttorio ha decretato.
Ora che c’è Garzelli il commento è più sopportabile, ma almeno il 70% di questo viene fatto dagli altri due che trovo ormai insopportabili, divagano costantemente con aneddoti del tutto irrilevanti e di una banalità sconcertante.
Dover vedere il Giro d’Italia sulla Svizzera è veramente il colmo, ma almeno il commento là è pertinente, interessante ed appassionato!
Articolo eccezionale. Scritto prima della penosa figuraccia in diretta di AleJet, per l’ennesima volta coinvolto in fattacci di doping (anche da commentatore). Vogliamo parlare del processo alla tappa, con Marco Franzelli messo lì a parlare di uno sport che evidentemente non conosce? Platea vuota. Zero emozioni per questa raisport. Sempre peggio. Non si può che puntare il dito su Bulbarelli, che ha promosso la De Stefano vice e sta facendo il Berlusconi del canale. De Luca, poverino è il meno colpevole. Dalla moto e alle interviste era il top. A fare gli appoggi da studio al Tour pure, e per le telecronache di fine stagione andava benissimo (coppa Agostoni). Che Pancani e Silvio fossero il top lo sanno tutti, e questa scelta scellerata lo dimostrerà in dati di ascolto. Se fossi in Francesco mi cercherei un altro datore di lavoro.. Bulbarelli vergognati..
Concordo su De Luca se lo si mantiene nell’ambito degli interventi brevi e concisi come capitava quando era in moto, nelle interviste o da studio: riesce ad essere interessante e “sul pezzo”.
Ma quando deve sostenere un collegamento di più ore inizia lo sproloquio e quando non connette più passa il microfono al logorroico e fastidioso Genovesi che non si capisce come mai sia in cabina di commento se non per renderci edotti con quella sua insopportabile cadenza di Z al posto delle S di quante mutande si è portato in valigia, ovviamente pagate da chi è ormai costretto a versare l’obolo canonico.
D’accordo che Martinello a volte si sclerotizzava su alcuni termini (interessante, cattiva…) ma De Luca riesce a sbagliare le parole se non la costruzione delle frasi: una vera Fiera delle Castronerie!
Ieri p.e. parlando delle posizioni aerodinamiche dei ciclisti impegnati nella crono ha sparato un “Tunnel del Tempo” invece del tunnel del vento; sinceramente non seguo molto il commento ma ho voluto registrare alcune delle perle regalateci dall’Avvocato De Luca:
“Il giro di Ronmandia” (se non lo conoscete, peggio per voi)
“Continua a spengere sui pedali” (si sente che comunque è influenzato dal Toscano che ha accanto)
“Con le urla nell’orecchio dell’ammiraglia” (capisc!?)
Ora si potrebbe anche sorvolare sui momenti dislessici e sgrammaticati se fossero inclusi in un discorso denso di fatti e cronache interessanti ed all’uopo, ma qui siamo ormai alla disperazione!
Se Bulbarelli poteva essere accettabile come cronista, come dirigente mi pare un fallimento totale: forse sarebbe meglio che tornasse alle gare di bigliardo.
Dopo 9 tappe è evidente e lapalissiano che i commentatori Rai vadano cambiati. Pancani il migliore e di gran lunga!!
Sono giorni ,ormai siamo alla 14 ma tappa ,che mi sto rendendo conto che qualcosa come al solito è cambiato in peggio…..guardo il giro senza audio!!!!
Mi sono sintonizzato sul Giro quando era già partito da qualche giorno. Non sentire Pancani mi ha lasciato perplesso, ho cercato di capire come fosse la situazione ma invano, c’erano corridori nuovi ma non ho capito dove fossero, cosa avessero fatto e via dicendo. Con sorpresa ho notato che Pancani stava sulla moto. Penoso. Beh, ho spento la Tv. Inutile tentare di seguire una corsa incomprensibile. Ho riacceso qualche tappa dopo e ho visto ancora che mancavano spiegazioni, la piccola storia precedente, il posto del corridore menzionato. In compenso c’erano strane esclamazioni tipo Quan’è bello questo Giro, quant’è bella questa tappa, che bravo quello lì…. Roba da dilettanti! Mi è piaciuto soltanto vedere Franzelli a Giro all’arrivo, che in questi ultimi anni era inguardabile.
Errata corrige: Garzelli a Processo alla tappa.
Finiamola qui: Franzelli-
buongiorno senza nulla togliere agli ultimi arrivati pancani e martinello hanno una parlantina molto sciolta capace di tenere e raccontare aneddoti anche in momento di magra della corsa e capaci di entusiasmare quando la corsa prende vita e poi pancani era l’uomo padrone di casa ,ottimo giornalista che sa tenere la conversazione anche nei tempi morti di martinello più vicino al fatto atletico più che pancani volto più al giornalistico ma bravo nella teecnica capace di sollevare e accendere i riflettori sui problemi che altri dibattono quest’anno ha fatto da buon terzo il fabio con i suoi racconti fuori dal coro ma paesaggisticamente parlando legati ai territorio e alla storia con ottime chicche interessanti e ottime considerazioni di fondo con quella giusta nostalgia di cose epiche e narrazioni storiche quello è il trio da conservare , ripeto senza nulla togliere ad altri possibile che nelle cose dobbiamo sempre trovare difetti e non vedere il buono e basta ricordo che nessuno è perfetto men che mai chi decide per altri che non fa mai atto di umiltà per conto di chi poi e per quale fine ,le cose che funzionano se possibile meglio non cambiarle
mi chiamo Luciano da Bassano del Grappa. Premesso che i signori della rai se ne fottono dei nostri commenti, dopo Cassani e Martinello c’è abbastanza “vuoto”. Dimenticavo; signori della rai volevo rammentare che gli ascoltatori od utenti, sono quelli che pagano il CANONE”.
Non ci capisco, pancani fa commenti da bar è uno da poltrona.
Finalmente era sostituito da de Luca ma ora sembra ritornato
La de Stefano era eccezionale, manca molto
Martinelli ottimo
Poi è spuntato alla Sanremo quel pensionato pugliese…
Senza Pancani e Martinello il ciclismo e’ meno bello.
TOUR 2020:Evviva PANCANI,bene Calligaris.
Manca tanto MARTINELLO,dov’è??E ALESSANDRA?
Ripeto:FRANCESCO PANCANI è semore grande!Marco Callig.se la cava!
Vorrei tantissimo anche MARTINELLO e ALESSANDRA!
Cerchiamo di pensarci ,per il GIRO ,a ottobre,causa CORONA V.
CARI signori BULBARELLI,CASSANI ,autorita’varie della RAI,
provvedete…..chi paga il canone e segue il CICLISMO,ha qualche diritto,
grazie
Giovanna
SALIGARI, si chiama Marco Saligari…
Non è che se la cava, è proprio bravo! Avendo esperienza sia da corridore, sia da Direttore Sportivo, sa leggere benissimo la corsa ed esprime i propri commenti con buona proprietà di linguaggio…