Franco Rossi abbassa la bandiera a scacchi e tira un sospiro di sollievo. È appena iniziata Nova Eroica 2023 e lui schizza verso la macchina con la targa “Direzione”. Sì, è roba sua da queste parti e il presidente di Eroica Italia SSD ci tiene che tutto sia perfetto.
«C’è da andare a vedere un bivio, per evitare che si faccia traffico» sentenzia e parte a tutta verso il luogo che ha nella mappa mentale.
Le strade sono aperte a Nova Eroica, non chiuse al traffico (se non in pochi tratti e per poco tempo) ma i ciclisti sono tanti, più di 1.300 e gli incroci sono presidiati per far convivere bene biciclette e automobili. Tra queste colline morbide si rallenta abbastanza per non avere fretta maledetta. Chi si ferma sorride e osserva incuriosito, chiede, “la prossima volta anche io”.
Franco Rossi queste strade la conosce, è nato qui, ha imparato a camminare “da bimbetto” e poi a pedalare. Sa trovare le scorciatoie giuste e lo si vede arrivare da lontano per la polvere che alza.
I ciclisti pedalano da pochi minuti e lui, in realtà, non è ancora rilassato. Ci avvisa «Ora qui sentirai qualche imprecazione, ‘un ci far caso».
Ve l’immaginate un toscano che impreca, no?
Ma forse anche lui se l’aspettava peggio, alla fine pochissimi grattacapi, nella sua ammiraglia abbiamo assistito alla macchina organizzativa di Nova Eroica sbirciando direttamente nel motore. Un viaggio diverso dal solito e certamente inedito, perché quel che si vede filare via liscio è il frutto di un’organizzazione collaudata e perfetta dove ogni ingranaggio sa esattamente quel che deve fare.
Intanto si alternano i tratti cronometrati a quelli “passeggiati”. A Nova Eroica sono partiti tutti insieme e i gruppetti che vedete pochi chilometri più in là non li ha selezionati alcuna griglia ma solo le gambe, come i grupponi della domenica, come è giusto che sia.
Cuore in gola per qualche chilometro e poi di nuovo insieme e guai ad andare forte. Se non vi godete il paesaggio rischiate di arrivare troppo presto ai tratti cronometrati. E prima di una certa ora non si passa, attendete lì. Meglio arrivarci piano allora.
Il telefono di Franco Rossi continua a squillare. E se non è lui a chiamare sono i suoi collaboratori a cercarlo, ma solo per conferme “qui tutto ok”, oppure Monica Licitra, anima storica dell’Eroica che gestisce i ristori bilanciando magicamente, con “la Rita”, rifornimenti e allestimenti. Nova Eroica è cosa agonistica, ci sarà una classifica alla fine dei tratti cronometrati, ma pure se non si cercano campioni, qui, davanti menano davvero, roba che pure Nibali, Ballan e Visconti lasciano andare. Quanta polvere, quanti ricordi per loro e non tutte belle storie, ma qui è il modo per girare tutto in meglio e piazzarci i ricordi di oggi.
È la prima volta per il siciliano che le strade le conosceva pure, ma è stupito per i ristori. Tesse lodi alle uova al sugo, ma prende le distanze dalla pecora bollita “troppo per me”. Ballan è divertito: «Possibile che in questo ristoro non ci sia acqua ma solo vino?». C’è rimasto quasi male quando gli hanno indicato la fontanella, un po’ nascosta che non si vedesse troppo, ovviamente.
Eroica due anime convergenti
Si chiama Eroica, ma ci sono bici moderne e classifica. Scelta coraggiosa che, tirando una linea, ha premiato senza essere antitetica pure nel territorio battuto dai ciclostorici, alcuni, imperterriti, anche qui con bici d’epoca. Pure chi vuole fare agonismo ha apprezzato l’andare lento e i ristori. Pazienza se lo stomaco pieno di cibi non proprio studiati per una gara, ha fatto perdere qualche secondo. E non ci sono incomprensioni ed errore che non si possano risolvere con una birra. Ecco, la birra scorre a fiumi a Nova Eroica Buonconvento. Sarà colpa del sole di prima estate o solo della scusa per stare insieme ma, a conti fatti, c’è quasi da fare concorrenza all’Oude Kwaremont in tempi di Fiandre. Lo “spirito eroico” si insinua anche tra gli agonisti più incalliti e questa cosa ci aveva sorpreso sin dalla prima edizione del 2017 quando si temeva un inquinamento troppo corsaiolo. E pazienza se qualcuno ai ristori ha tirato dritto.
E dopo la festa del sabato domenica si è ripetuto. È stato il momento di Eroica Family, il percorso dedicato alle famiglie da fare con calma, ristoro compreso, a godersi la domenica.
Il tempo di tirare giù le serrande della festa e Franco Rossi sta già ragionando sulle novità. Ne ha così tante che non si possono dire. Ma siamo pronti a scommetterci.
Poi c’è sempre un treno che riparte. Le colline, dal finestrino, saranno sostituite da case e vie e si ritorna al nostro tempo veloce con un po’ di bellezza in più dentro.
Lo abbiamo già detto. Ne vale sempre la pena qui.