8 ago 2020 – Nel ciclismo quando si parla di giornata belga si pensa al freddo e alla pioggia. Roba da fatica estrema contro gli elementi. In questo ciclismo al contrario la giornata belga è un sabato d’agosto faticoso e infinito, quella della Sanremo, e di rivincita e vendetta, quello in Belgio.
Della Sanremo di Van Aert abbiamo detto, ma bisogna fare un applauso a Remco Evenepoel che in Polonia, nella tappa più dura della corsa a tappe che ha visto la caduta terribile del suo compagno di squadra, Fabio Jakobsen nella prima tappa, ha vinto per distacco. Ha salutato il gruppo a 50 chilometri dall’arrivo e ha fatto il fenomeno. Dicevano fosse per vendetta contro qualcuno che gli aveva paventato già un corridore in arrivo, sempre belga, ancora più forte di lui. Stavolta ha vinto di forza e con in tasca il numero di Jakobsen, appena risvegliato in ospedale e con buone notizie a conforto.
Evenepoel si è messo quel numero in tasca sapendo già di essere padrone del suo destino, roba da campione a vent’anni sfiorati. Roba da grande e di grande cuore. Ai Mondiali si fermò a consolare il compagno di squadra Gilbert. Oggi lo vediamo così.
Solo applausi in questo sabato belga.
Redazione Cyclinside