11 nov 2020 – L’UCI, l’Unione Ciclistica Internazionale, ha squalificato per nove mesi Dylan Groenewegen, il corridore della Jumbo Visma, per l’incidente che ha causato la caduta di Fabio Jakobsen al Giro di Polonia di quest’anno.
Questa la notizia, cruda, diffusa dall’UCI:
L’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) annuncia che la sua Commissione Disciplinare ha reso la sua decisione in relazione all’incidente che ha coinvolto il corridore del Jumbo-Visma Dylan Groenewegen nella prima tappa del Tour de Pologne il 5 agosto 2020.
L’UCI ha rinviato il caso contro il corridore, che ha riconosciuto che si è discostato dalla sua linea e ha commesso una violazione del Regolamento UCI.
Il ciclista ha collaborato all’indagine e ha accettato di scontare un periodo di sospensione fino al 7 maggio 2021, corrispondente a un periodo di 9 mesi dalla data dell’incidente. Il ciclista ha anche accettato di partecipare ad una serie di eventi a beneficio della comunità ciclistica.
L’UCI sottolinea l’importanza di agire su tali incidenti da un punto di vista disciplinare in modo equo e coerente, nonché di lavorare costantemente su misure volte a migliorare la sicurezza stradale.
Sentenza dura che punisce in base all’effetto della scorrettezza più che la scorrettezza in sé, altrimenti la prossima stagione dovrebbe ricominciare con diversi corridori in meno, visto che il cambio di traiettoria, esecrabile quanto volete, non è stato peggio di tante altre situazioni che sono capitate in volata anche quest’anno e, spesso, nemmeno punite dai giudici di gara.
Certo, la caduta di Fabio Jakobsen ha fatto impressione per le conseguenze (il corridore della Quick Step ha subito danni importanti al viso, sta completando la ricostruzione della mascella) causate soprattutto – occorre ricordarlo – dalle transenne che non hanno minimamente tenuto e anche dall’alta velocità dovuta a un arrivo in volata su strada con pendenza negativa.
Vale la pena riportare l’articolo pubblicato poco dopo l’incidente: