1 giu 2019 – Se avete impegni, oggi, vale la pena rimandarli. Comunque andrà a finire, stasera avremo goduto di uno spettacolo del ciclismo e visto una pagina di storia del nostro sport. Sì, ci sta anche un po’ di retorica in questa tappa che rappresenta l’ultima possibilità per inventare qualcosa per i pretendenti al Giro d’Italia.
La situazione, certamente, è complessa. Carapaz appare sereno e tranquillo nella sua Maglia Rosa. In più ha un luogotenente che era partito con i gradi di capitano. Potrebbe essere addirittura la Movistar, squadra della Maglia Rosa, a inventare qualcosa per uccidere definitivamente il Giro d’Italia. Il colpo di grazie? Un Mikel Landa che attacchi da lontano, costringendo gli avversari allo scoperto e pronti, eventualmente, a farsi impallinare da quel fucile carico che appare, ogni giorno di più, Carapaz.
Però, ieri, Nibali e Roglic hanno parlato da combattenti. Anzi, da qualche dichiarazione si è intuito pure che c’è una tattica da mettere in pratica lungo le salite cattive della penultima tappa.
Una vittoria che si giocherà di forza, soprattutto, ma si potrebbe inventare anche di tattica studiata a tavolino. Ci torna in mente il Froome dello scorso anno. Quell’impresa fu spettacolare per forza e intelligenza della squadra e aspettarci ancora oggi qualcosa del genere significa essere spettatori viziati. Ma il ciclismo ci ha abituati a imprese di questo genere. D’altra parte si arriva in un luogo storico anche oggi, il Croce d’Aune, dove la storia parla della nascita di un mito: Campagnolo.
Ecco le informazioni per chi volesse seguire la tappa a bordo strada:
Cronotabella
Planimetria
Altimetria
Garibaldi
RC