Che meraviglia immaginare che ci siano sport legati a oggetti e mezzi declinati al femminile. Non per femminismo sportivo estremo ma perché il lato femminile delle cose le ingentilisce e le rende più piacevoli. Il ciclismo è uno di questi perché la bicicletta è femmina. Un oggetto meraviglioso che qui a Trento, sede del Festival dello Sport 2023, si fa esempio di una città rispettosa del ciclista, al punto tale da avere una parte del sito del Comune dedicata a tutte le informazioni della rete ciclabile del territorio dove è possibile trovare non solo le piste ciclabili ma anche i percorsi consigliati al ciclista che si sviluppano lungo la viabilità secondaria.
La presentazione del Giro d’Italia al Festival dello Sport di Trento
Il 13 ottobre ho guadagnato il mio badge per la presentazione del Giro d’Italia all’interno del Festival dello Sport di Trento, riuscendo a conquistare uno dei posti dei palchetti che si affacciano nella grande sala del Teatro Sociale. Bella la presentazione del Giro, bello il trofeo ma veloce, troppo veloce il passaggio sul Giro Donne che ha visto sul palco, solo per pochi minuti, Letizia Paternoster e Elisa Longo Borghini, due esempi di donne che a questo sport stanno dedicando la loro vita.
Elisa Longo Borghini e i pregiudizi nei confronti delle ragazze
Elisa, due bronzi olimpici, uno a RIO 2016 e uno a Tokyo 2020 oltre alla storica vittoria del Giro delle Fiandre del 2015 e quella della Parigi-Roubaix del 2022, dal 2015 è nel gruppo delle Fiamme Oro, prima donna ciclista ad essere ammessa dandole l’opportunità di poter proseguire la sua carriera in tranquillità. L’ho intervistata qualche tempo fa e le sue parole fanno riflettere su quello che è la percezione del movimento del ciclismo femminile oggi:
“C’è sempre talvolta un pochino di pregiudizio nei confronti delle ragazze che vanno in bicicletta. In linea generale i tempi sono cambiati molto e c’è molta più attenzione verso lo sport al femminile e tanto più rispetto. Nel mondo del ciclismo noi ragazze siamo viste con occhi differenti, ci sono molte dirette televisive che però dovrebbero aumentare perché la percentuale rispetto ai ragazzi è ancora minima così come i salari. C’è sicuramente un gap da colmare. Ma stiamo andando nella giusta direzione e credo che questo nei prossimi anni sarà un movimento che crescerà sempre di più.” (Elisa Longo Borghini)
Il ciclismo femminile non ha appeal?
Non mi dilungo sulla differenza di genere e disparità di trattamento che ho affrontato più volte come tema e condiviso con Raffaella Masciadri, presidente della Commissione Atleti del CONI al suo secondo mandato e Silvia Salis, Vice Presidente Vicario del CONI. Accetto la diversità del modo di interpretare il gioco. Nel mio mondo di origine, la pallacanestro, più volte ho annuito quando mi è stato fatto notare che la pallacanestro femminile è un gioco diverso da quello maschile. Ma poi credo che spesso mediaticamente vengano offuscati vittorie e meriti, spazio e riconoscimenti. Il ciclismo femminile non ha appeal a livello di sponsor e trova sempre poco spazio anche nei palinsesti.
Paolo Bellino, Amministratore Delegato di RCS, nell’apertura della serata di presentazione, ha dichiarato che il Giro d’Italia 2023 (maschile) secondo il primo studio scientifico che stima l’impatto economico del Giro d’Italia e individua comportamenti, attitudini e identikit degli spettatori e dei turisti sui territori, realizzato da Banca Ifis, ha avuto un impatto economico sul territorio di circa 2 miliardi di Euro di cui ben 620 milioni rappresentano l’impatto immediato prodotto dalla spesa degli spettatori lungo le tappe della Corsa Rosa e dalla macchina organizzativa dell’evento. Lo studio spiega inoltre che sono stati considerati anche i benefici economici differiti, in sostanza ciò che rappresenta la conversione dello spettatore in qualità di consumatore. Si stima che chi tornerà a visitare i luoghi toccati dal Giro nei successivi 12 mesi, genererà nuovi introiti legati al turismo quantificati in una somma pari a 1,4 miliardi di euro.
Come si potrebbe costruire il percorso del Giro Women
Oggi non abbiamo ancora la costruzione dei percorsi in cui saranno impegnate le ragazze. Certo è che, alla luce dello studio già citato, questi numeri devono poter far immaginare una cosa importante: la necessità di poter coinvolgere altri comuni che non sono stati toccati dalla Corsa Rosa degli uomini per fare in modo di selezionare territori che si sono dimostrati già ricettivi verso lo sport al femminile, realtà aziendali già sensibili al movimento donne e che possono far da traino verso altre realtà imprenditoriali, altri distretti economici desiderosi di investire in un nuovo progetto tutto dedicato allo sport al femminile.
Quindi muoviamoci per scardinare la disparità che esiste, e cerchiamo di uniformare anche a livello di progettualità tecnico-strategica i due mondi.
Quel trofeo a forma di infinito e le medaglie olimpiche di Elisa
Sul palco del Teatro Sociale il 13 ottobre a Trento sul palco c’erano il Trofeo Senza fine in oro in primo piano, dedicato alla Corsa Rosa Uomini, il Trofeo a forma di infinito in argento in secondo piano, dedicato a Giro Women e poi Nibali, Ganna, Roglič, Sagan, Hindley, Paternoster e Borghini.
Oltre all’Oro di Roglič a Tokyo 2020 nella cronometro e Filippo Ganna, oro a Tokyo 2020 nell’inseguimento a squadre maschile, la più vincente atleta olimpica presente era proprio Elisa Longo Borghini che vanta due bronzi, uno a Rio e uno a Tokyo 2020 per la corsa in linea (e questo solo per limitarci alle prove olimpiche).
Quante potenzialità di comunicazione, di coinvolgimento e di forza e resistenza io vedo in quelle due medaglie di bronzo!