27 ott 2017 – Un pomeriggio, dintorni di Milano.
– Senti, diamo una bicicletta a Gianna Nannini, vieni a fare qualche foto?
– Cosa, come?
Certe cose nascono così. Mi avevano accennato di un personaggio importante che sta “salendo in bicicletta” e di un’idea su cui si stava lavorando. Poi eccoci qui a cercare la via dell’ufficio milanese della Nannini, un parcheggio un po’ azzardato, un cancello che si apre e poi poster e dischi di platino, scrivanie, computer, una sfilza di 33 giri, premi e angolo cucina.
«Volete un caffè?» chiede la signora che son trent’anni che lavora lì “con la Gianna” e ha visto crescere dischi e successi.
«Ora viene, ma sapete, ha i suoi tempi»
E invece fa presto, arriva la sua voce inconfondibile, e poi i capelli arruffati. «Ciao oh belli, avete portato la bici, vero?»
Gianna Nannini, classe 54, è impaziente e i convenevoli sono veloci, meglio sbrigarli con la bicicletta tra le mani. Per lei una Liv Advanced Tri personalizzata con il marchio del nuovo disco “Amore Gigante” presentato a Milano appena la sera prima e infatti «Mi sistemi gli occhi che ho dormito poco?» e ride mentre prova la posizione da crono, mentre chiede la pressione delle gomme, mentre scalpita che “Dai che parto a fare un giro”, mentre tira su la bici e la muove come un microfono al concerto. Stesse espressioni.
“Amore Gigante”, Giant, Liv…
Con noi e Andrea Leo, responsabile Giant Italia, ci sono due ambassador Liv che l’accompagneranno per un giro di prova sui Navigli. Gianna parte subito a tutta, per ora scarpe da ginnastica e pedali senza clip, il piede un po’ avanzato che “devi mettere l’articolazione del ditone sull’asse del pedale”. La spiegazione è un po’ così, mentre si sistema la sella all’altezza giusta. Ci sarà tempo per mettere a punto tutto, anche le prolunghe alla lunghezza giusta. Sì, perché Gianna punta al triathlon, per ora il 70.3, quello “a metà”, ma vedendola così lanciata ci potremmo aspettare anche un’idea azzardata tra qualche tempo.
«Mi devo mettere queste cose? ma non sono troppo strette? – si cambia al volo senza farsi troppi problemi della macchina fotografica – e sotto che metto? Guarda che io poi soffro il freddo e mi va via la voce…» Daniela, la manager, lancia un’occhiataccia e guarda l’orologio per gli appuntamenti dopo. Non si può fare tardi, dove facciamo le foto?
Inseguire Gianna Nannini per Milano non è facile, lei in bici guida spericolata, scappa via nel traffico, salta pure un marciapiede. Ma quella macchina dietro sta seguendo noi? Sarà mica un paparazzo?
Andrebbe avanti per parecchio sul Naviglio Pavese ma c’è da cercare la strada del ritorno. Sicura che ci sei salita da poco in bici?
«A dire il vero ho una bici vecchia, una Cinelli, la vuoi vedere? Me l’avevano fatta su misura ma ora è da sistemare un po’».
Super Record e acciaio, grigio e giunzioni cromate, componenti personalizzati in rosso, un gioiello da far rivivere.
«Gianna, non è vecchia, è storica, va bene per l’Eroica»
«Davvero? Dici che la posso fare con questa?»
L’Eroica gliela fanno sotto casa a Gianna Nannini da Siena, famiglia famosa di pasticcieri, lei che voleva fare la cantante rock da grande e il fratello il pilota di Formula 1. Ve l’immaginate in cameretta?
Se si avverano così i sogni in casa Nannini ce la ritroviamo davvero a Kona tra qualche anno.
Per ora pedala Gianna, e canta che in bici ci sta bene sempre.
Galleria Fotografica
Guido P. Rubino