La notizia era nell’aria già da qualche tempo. Bisbigli e sussurri, ma nessuna conferma. Troppo grande la cosa per sembrare vera. Poi qualche lampo all’orizzonte. Dalla Romagna si sbilanciano. A Firenze si percepiva un certo ottimismo. Infine è scappata pure l’indiscrezione a cui non è seguita smentita. Se due indizi fanno una prova ecco che l’annuncio arriva poco prima di Natale e il 21 dicembre 2022 c’è stata la presentazione della Grand Départ del Tour de France 2024.
L’entusiasmo si mischia all’orgoglio e non sembra ancora vero. Riemerge lo stesso entusiasmo di quando, ormai oltre 10 anni fa, Firenze fu scelta per essere sede del Mondiale 2013. Anche in quell’occasione una prima volta. La nuova congiunzione astrale ha voluto che Firenze, culla di cultura e di ciclismo, potesse iscrivere nuovamente il suo nome nel registro dei grandi eventi sportivi delle due ruote.
Il Tour ha scelto di partire dal capoluogo toscano e di realizzare tre tappe in Italia. Racconta Christian Prudhomme, direttore della Grand Boucle: «È un sogno che si realizza partire dall’Italia, luogo di paesaggi magnifici, ma anche terra di campioni che hanno fatto la leggenda del ciclismo, che è uno sport che guarda davanti a sé, l’avvenire, ma che rispetta la sua storia e i suoi campioni».
L’anno è già carico di significati di suo. Nel 2024 si terranno le Olimpiadi a Parigi e al Tour è stato cortesemente chiesto di farsi un po’ più in là. Sicuramente non saranno mancate le richieste e le offerte, ma è stata scelta l’Italia, con il progetto congiunto di Firenze e Regione Emilia-Romagna.
Prudhomme: «Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte sono state brave a fare squadra, così come le città, a cominciare da Firenze da cui scatterà la prima tappa.
Volevamo omaggiare i campioni che hanno scritto pagine indelebili del ciclismo mondiale come Bartali, Coppi, Pantani a 100 anni della prima vittoria italiana (Bottecchia nel 1924). Siamo contentissimi di questa opportunità, non vediamo l’ora di valorizzare il magnifico paesaggio del vostro Paese. Da luoghi che sono patrimonio dell’Unesco come il centro storico di Firenze, le arcate di Bologna, i paesaggi vinicoli del Piemonte.»
Firenze poi è un biglietto da visita notevole anche per la Gran Boucle. Nella memoria storica ciclistica la città è legata a Gino Bartali (vincitore del Tour 1938 e 1948) e a Gastone Nencini (Tour del 1960). Come non citare poi Alfredo Martini, anche lui pedalatore sulle terre francesi prima e illustre CT poi.
Durante la presentazione Stefano Garzelli ha spiegato la prima tappa (partenza da Piazzale Michelangelo ed arrivo a Rimini), decisamente impegnativa: 208 km e quasi 4000 metri di dislivello. Non sarà una passeggiata.
Christian Prudhomme direttore del Tour, ha ricordato il buon lavoro fatto dalla Regione Emilia-Romagna per i Mondiali di Imola del 2020. Sotto traccia si capisce che la figura di Davide Cassani, che di quel Mondiale fu una delle anime organizzative, sia stata fondamentale anche in questa occasione per trovare il punto di incontro.
Prudhomme si “pente”, quasi si scusa, che il Tour, nei suoi 120 anni di storia, non sia mai partito dall’Italia: «Era da tantissimo tempo che volevamo fare la Grand Départ dall’Italia. Mi sembra davvero pazzesco che non sia accaduto prima, ma le tessere del puzzle non si erano mai incastrate»
Passano le immagini degli altri vincitori della corsa in giallo: Gimondi, Pantani e Nibali. Emozione e ricordi.
Conclude il Patron del Tour: «Ripercorrere i ricordi è essenziale per me, ma questo non significa tornare indietro nel tempo. Il Tour riguarda tanto la scoperta di nuovi luoghi quanto il rispetto della storia dei campioni del passato e delle leggende che hanno scritto».
L’appuntamento è quindi per il 29 giugno 2024, quando dalla terrazza panoramica di Firenze partirà il Tour de France in direzione Ponte a Ema (per un tributo a Gino Bartali e al suo Museo), prima di attraversare il Mugello (terra natale di Gastone Nencini), entrare in Romagna, ripercorrendo parte delle salite della Nove Colli, l’ascesa a San Marino ed arrivare a Rimini. La seconda tappa (domenica 30 giugno) partirà da Cesenatico, in memoria di Pantani, per arrivare a Bologna. Per la terza (1 luglio) partenza da Piacenza ed arrivo a Torino, con passaggio da Tortona di coppiana memoria. Il giorno successivo il Tour rientrerà in Francia.
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