4 mar 2018 – Insomma questi freni a disco servono o no? La domande è legittima e a vedere i professionisti la risposta appare inesorabilmente negativa.
Nella corsa dove forse sono più indicati se ne sono visti pochi, pochissimi e quasi niente sulle biciclette dei corridori di punta.
E allora?
Certo che sarebbero stati perfetti: fango, pioggia, gomme un po’ più larghe obbligatorie, la sicurezza di una frenata sicura dove la lasciamo? Nemmeno Van Aert li ha usati, lui che il ciclocross lo fa esclusivamente con i freni a disco. Perché questa scelta?
A chiedere in giro le risposte sono logiche: se non li usano tutti si rischia di avere di avere comportamenti diversi tra le biciclette, col pericolo di contatti (è la tesi portata avanti ufficialmente anche dall’Associazione Ciclisti Professionisti italiana). Soprattutto, i corridori non si fidano di un cambio ruote in una corsa dove facilmente l’ammiraglia potrebbe rimanere lontana. Sì, c’è sempre il servizio neutrale a disposizione con una bicicletta già pronta da usare, ma sappiamo che per un ciclista cambiare bicicletta, rispetto alla sua messa a punto perfettamente , non è mai cosa gradita, piuttosto si continua a pedalare con la gomma sgonfia in attesa dell’ammiraglia. E pazienza se si distrugge una ruota.
A chiedere in giro, però, i corridori sono pure convinti della bontà dei freni a disco. E non è solo questione di marketing, lo dicono anche a “microfoni spenti”, con gli interlocutori fidati, quindi non è una questione di prestazioni, anzi. Certo che i produttori oggi hanno storto la bocca: a che serve l’evoluzione tecnologica se poi i corridori non la usano? Evidentemente c’è ancora da cambiare qualcosa nella logica delle corse. E a quanto pare non bastano le prove di cambio ruote che pure abbiamo visto nella mountain bike, c’è da facilitare qualcosa in più. Oppure cambiare altrove, anche qualche convinzione.
Certo, per i professionisti il problema è diverso: solo questione di tempo che si rischia di perdere e non c’è la preoccupazione di rovinare pattini e cerchi in fibra di carbonio. Che oggi, all’arrivo delle Strade Bianche, tra pattini freno consumati e piste frenanti irrimediabilmente danneggiate dal fango incastrato tra pattini e carbonio, un bel po’ di materiale si è rovinato. È pure il motivo per cui le squadre di Under 23 non guardano di buon occhio all’immissione di troppi sterrati nelle gare in linea. Per i professionisti è diverso e la questione dei costi, che interesserebbe invece tutti noi “comuni mortali” che la bicicletta la compriamo, la bilancia la fa pendere dall’altra parte.
Redazione Cyclinside
Non sono mai stato un sostenitore dei freni a disco selle bdc, anzi…! I Pro non amano per le ragioni citate nell’articolo e, probabilmente, l’unico sistema perché anche loroli adottino, sarà obbligarli a farne uso in gara. Pari condizioni per tutti, solo così li vedremo nelle corse dei nostri beniamini!
Col tempo necessario a cambiare una ruota con freni a disco, non vedo come questi possano prendere piede tra i prò. Un giorno l’Uci li imporrà obbligatoriamente e a quel punto tutti a raccontarci che i freni a disco sono la miglior roba al mondo, poichè usati dai prò…
Solo se vincolassero i dischi a telaio e forcella i cambi ruota diventerebbero veloci, anche più che coi freni caliper.
Di quest’ultima soluzione ne aveva parlato proprio questo sito tempo fa in un articolo interessante…vedremo!
Inutili. Dire che se non li usano tutti non va bene perché sono diversi i tempi di frenata è una stupidaggine pazzesca. Anche le persone sono diverse ed hanno modi di frenare diverso uno dall’altro. Dico no al disco
Ma infatti i motivi non sono lì. Come non erano nella pericolosità delle prolunghe aerodinamiche utilizzate in gruppo e per questo vietate…
I freni a disco sulle bdc sono solo per i ciclisti vanitosi. I dual pivot sono ottimi e non stravolgono l’immagine della bici. I freni a disco son fatti per vendere e basta. A mio avviso inutili è pericolosi.
Tutti i corridori conoscono i vantaggi prestazionali dei freni a disco. Ma il punto non è questo. IL punto è che l’ostracismo a utilizzare freni a disco in corsa sarà vinto solo quando il solido “partito” dei meccanici dei big team del professionismo, a sua volta spalleggiato dalla reticenza latente e diffusa dei direttori sportivi, cederanno di fronte alle pressioni delle grandi aziende, che in realtà – fino ad oggi – non sono state così influenti come alcuni dicono. Per i corridori – ovviamente – la questione è “o tutti o nessuno”, altrimenti le condizioni sono impari. Insomma, tanto per cambiare, è una questione politica…
Chi non li ha mai usati non sa di cosa si stia parlando, non discuto sui professionisti, ma provate a fare una discesa lunga di montagna dove si debba usare molto i freni e poi mi dite.
Sono d’accordissimo su questa affermazione, la frenata con i dischi, soprattutto nelle lunghe e veloci discese, è tutt’altra cosa, oltre che per l’efficacia,specie sul bagnato, quanto per una questione di sicurezza.
Sicuramente la frenata sarà più efficace, ma attenzione che si viaggia sempre su un copertoncino largo quanto un dito… Il limite sulla bdc purtroppo è quello, a differenza delle mtb
Probabilmente c’è anche una questione di peso,visto che a certi livelli anche il grammo può fare la differenza.Cmq ridicolo negare la superiorità della frenata del disco idraulico,sicura… efficace in ogni situazione,e poi non devi sempre centrare le pastiglie,al contrario dei vbrake che erano una rogna a regolare,col disco una pulizia ogni tanto ,è una centratura ogni morte di papa e sei a posto (questa è la mia esperienza,magari sbaglio).
I dischi più facili da manutenere? Il circuito idraulico richiede spurghi/rabbocchi abbastanza frequenti, le pastiglie si “mangiano” infinitamente prima dei pattini in gomma, a pastiglie nuove inserite occorre svitare la pinza e procedere a centrature minuziose, controllare se i pistoncini sono “pigri” o troppo fuoriusciti (e quindi occorre sbloccarli con opportuna pulizia) e mi fermo qui, pur potendo andare avanti…
Coi caliper controlli il serraggio del cavetto sul corpo freno e poco altro. Ma si sa, le cose semplici non piacciono…
Scusa ma non è assolutamente vero che le pastiglie si mangiano prima dei pattini in gomma,a meno che non frenate con le scarpe…con delle pastiglie riesci a fare molti km in più rispetto ai pattini,lo spurgo va fatto se serve,se entra aria nel circuito o altre cause,possono passare anche 2-3 anni senza spurgare un impianto (parlo degli amatori)…la centratura la fai in automatico,basta allentare la pinza tirare il freno e riavviatare il tutto..in 5 minuti è fatta.Poi neanche sto qui a elencarti i vantaggi della frenata che sono così evidenti,forse non possono essere neanche opinabili,i vbrake erano buoni freni,ma non c’è paragone.
Dimenticavo lo sfregamento delle pastiglie sui dischi anche quando non si frena (può succedere più spesso di quanto non si creda). Non voglio fare sterili polemiche, ma mi disturba il pensiero di essere obbligato a più complicazioni e costi, se i caliper andassero in pensione.
Sicuramente, Terence, la frenata migliorerà come dici tu, non mi permetto di contraddirti (immagino che li usi abitualmente), però se metto sulla bilancia efficacia/costi di caliper e dischi, credo che i primi siano ancora più che validi e più semplici. In fondo se le aziende spingono verso i dischi, è proprio perchè intravedono il modo per farci aprire più spesso il portafogli…
Lo sfregamento può succedere quando il disco si deforma col passare del tempo,basta ricentrare la pinza.Io li uso e venivo dai freni a pattini,coi vbrake frenavo abbastanza bene,la differenza la senti nelle discese,col disco t basta una leggera pressione è raggiungi la massima potenza frenante,prima affondavo la leva come un dannato e per tanti km di discesa non è piacevole per le mani.Dovresti provarli per renderti conto,vedrai che poi non vuoi più tornare indietro fidati,anche io avevo paura della manutenzione degli idraulici,pensavo qui chi ci mette le mani dopo…invece il mio meccanico mi ha tranquillizzato e aveva ragione, è da un anno ancora ho su le stesse pastiglie,e non ho mai spurgato niente.Dipende molto anche dall’uso che fai della bike
Ti ringrazio Terence, è sempre buona cosa confrontarsi con chi i dischi li usa e può portare delle testimonianze costruttive. Ps: io abito in Trentino, nei miei giri non c’è un metro di pianura, ecco perchè sono sensibile al discorso freni. Piano piano cercherò di valutare serenamente i vantaggi dei dischi, senza pregiudiziali ottuse. Ps: confermo il dolore alle mani sulle lunghe discese “lente” coi caliper. Grazie ancora!
Grazie a te,e se un giorno passerai ai dischi,meno tocchi e meglio è,non mettere le mani fai come i freni della macchina lasciali perdere !!! PS.il Trentino è il paradiso per la bici,Trento Avio sabbionara,ogni anno ci passo in bici ,ciaooooooooo
…allora in quelle zone troverai la strada dei “Dossioli” che da Avio sale a Bocca di Navene ed al Rifugio Graziani (salendo da Avio, bivio a sx poco al di sotto del laghetto artificiale). A tratti è una rampa da garage, ma in cima che spettacolo! Se fatta in giù, fa davvero desiderare i dischi! Ciao, buona stagione!!!
A primavera la farò sicuramente anche un amico me ne ha parlato,cmq a sabbionara tappa fissa alla Coop,per i panini con lo speck, quest’anno conto di farmi anche il Trentino Alto,caricando la bici sul treno.Buona stagione anche a te !!! I vbrake cmq un po’mi mancano,non tradivano mai neanche loro ciao :-)
…i freni disco sono utili per i comuni mortali cicloamatori anche agonisti,uscire sulle strade quando piove nel traffico ed nelle discese ti danno una sicurezza in più,anche le ruote soprattutto in carbonio durano anni,non sono indispensabili ma i vantaggi ci sono,per i pro non cambia un gran che possono tranquillamente continuare con i tradizionali,anche perchè i tempi di frenata cambiano parecchio e questo può diventare pericoloso in gruppo,è una scelta personale è chiaro che il mercato lo fanno i pro,e per forza di riflesso molti ciclistoidi sono condizionati inevitabilmente,non sono un fallimento nel futuro avranno un mercato alla pari con il vecchio freno,che non può scomparire troppo grande è il mercato ricambi/ruote/gruppi per poter farne a meno.