28 apr 2016 – La C60 è l’ultimo modello sfornato da Ernesto Colnago della fortunata seria dell’artigiano di Cambiago, in provincia di Milano, che vede il telaio costruito con gli stessi principi dei telai… di una volta: tubi e congiunzioni. Con la differenza che qui è tutta fibra di carbonio che può essere anche personalizzata.
Le tubazioni seguono un profilo “a stella” che riprende quella che portò tanta fortuna a Colnago con il telaio Master. Si parlava di acciaio allora, oggi con la fibra di carbonio sono cambiate parecchie cose ovviamente. A cominciare dalle sezioni diventate decisamente abbondanti con questa ultima versione, ma così anche più rigide e leggere perché aumenta il momento torcente come avevamo imparato già ai tempi dei telai in alluminio.
Movimento centrale e tubo di sterzo sono abbondanti nella C60. Anche il piantone che si allarga nella parte bassa e diventa asimmetrico per fare spazio al deragliatore.
Le biciclette della Gazprom sono montate con componenti Campagnolo EPS della serie Record/Super Record e ruote sempre Campagnolo, in questo caso della serie Bora.
Sulle biciclette è già stata montata la nuova interfaccia V3 di Campagnolo che permette una facile gestione delle funzionalità dell’elettronica (oltre che di check veloce) anche da parte del corridore: basta un cellulare con l’apposita app per collegarsi via bluetooth al sistema e, ad esempio, impostare i comandi più vicini alle dita in presa bassa per spostare in salita e discesa il cambio posteriore. Ma si possono fare tantissime personalizzazioni (ne avevamo parlato qui).
Per i corridori della Gazprom c’è anche a disposizione un altro telaio di Colnago, il V1-r con fibra di carbonio speciale realizzata in collaborazione con Ferrari Engineering.
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Questo articolo è realizzato in collaborazione con la rivista Sprint Cycling Magazine che potete trovare su Apple Store e Google Play Store
Redazione Cyclinside