Questa storia inizia di sabato mattina e finisce domenica sera, un po’ prima delle sei. Un po’ più di ventiquattro ore in tutto.
Squilla il telefono, c’è il responsabile di Giant Italia, Andrea Leo, che chiama: serve un fotografo al volo perché qui alla vittoria di Dumoulin credono molto. I taiwanesi di Giant sono già partiti a tutta a produrre il merchandising della vittoria del Giro, mica lo sanno che qui si tengono le dita incrociate fino all’ultimo e non ci si sbilancia.
Altri ciclismi.
Si prende la macchina e si parte al volo. Per Dumoulin c’è un telaio tutto rosa che stanno finendo di montare. Le macchine fotografiche sono cariche e le schede pronte a immortalare questa bicicletta segreta. Guai a parlarne prima della vittoria ufficiale, quando è uscito questo articolo Dumoulin stava sollevando al cielo di Milano per celebrare il suo Giro.
Intanto la bicicletta è quasi pronta, i meccanici hanno l’aria stanca, provo qualche battuta, tanto per capire la situazione, ma sorridono poco, parole di circostanza. Sono 21 giorni che ripetono questo rituale. Sveglia prima di tutti, a letto dopo tutti gli altri, bici da sistemare, lavare sempre tutte, aggiustare, pulire, poi pronti in gara per qualsiasi evenienza. La gioia della vittoria è una tensione crescente: sai che puoi sbagliare sempre meno. E se è rimasta poca voglia di ridere a loro, che si stanno portando a casa la corsa, non voglio immaginare gli altri.
Dai, c’è da fare qualcosa?
Do una mano per fare prima, tanto ormai sono ai dettagli: ci sono i portaborraccia e il nastro manubrio.
«Siete italiani, dateci voi un consiglio di stile – chiede Tom Davies di Giant – meglio il nastro nero oppure rosa?»
Risposta ovvia e via ad avvolgere il nastro rosa sul manubrio in carbonio della bicicletta. E poi subito a fare foto dopo un po’ di “scouting” per trovare la “location” migliore. I fotografi dicono così e poi trovano posti meravigliosi, ma siamo solo nel parcheggio dell’NH Hotel di Orio al Serio, giusto sotto il centro commerciale e non c’è tanto tempo per andare in giro a cercare. E allora sfruttiamo proprio l’ombra del parcheggio per giocare col chiaro scuro come il rosa-nero della bicicletta.
Eccovele qui, le foto, in anteprima, per una bicicletta che Dumoulin, di fatto, non ha mai utilizzato perché ha perso la maglia rosa quando sperava di tenerla. Gli resterà come ricordo questa TCR Advanced SL, la top di gamma di casa Giant con reggisella integrato.
Tutte le informazioni le trovate qui: https://www.giant-bicycles.com
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