9 mar 2017 – Nel riscatto della Sky c’è l’applauso alla forza di Geraint Thomas. Il corridore britannico ha colto l’attimo giusto per lasciare la compagnia e involarsi verso il traguardo solitario a pochi chilometri dall’arrivo.
E proprio pedalando da solo ha sfruttato tutta l’aerodinamica possibile. Già la sua bicicletta non è male in quanto a penetrazione aerodinamica (la sua Pinarello F10 discende direttamente dagli studi fatti per la Bolide TT, il modello da crono di Pinarello).
Per essere ancora più aerodinamico Thomas ha assunto una posizione molto utilizzata dai professionisti: gli avambracci sulla parte alta del manubrio e le mani in avanti. Una posizione “a uovo” tipo quelle usate dagli sciatori.
Qual è il problema? che in questo modo non si afferra il manubrio come si dovrebbe, in una posizione potenzialmente pericolosa nella guida. I corridori sanno cosa fanno, ovviamente, ma con le prolunghe aerodinamiche, certo, sarebbe tutto più facile. E se si reintriducessero? Ne avevamo già parlato l’anno scorso.
Redazione Cyclinside
Ho usato le prolunghe per qualche tempo lo scorso anno in vista di una gara a cronometro. Il vantaggio aerodinamico è indubbio, il controllo della bici è ottimo e sicuro, addirittura su tratti in lieve salita non si sente l’esigenza di spostare le mani sulla piega in una posizione più “classica” perché si riesce comunque a spingere e tirare sul manubrio. Certo, occorre qualche frazione di secondo in più per raggiungere le leve dei freni in caso di “emergenza”, ma la posizione con gli avambracci appoggiati è sicuramente più pericolosa! Penso a quando, purtroppo spesso sulle nostre strade, si incorre in una buca, un dislivello nell’asfalto o un tombino… Perdita immediata del controllo e rischio di caduta! Liberalizziamo i vecchi “spinaci”, che è meglio!