9 mar 2017 – Nello svolgimento finale della seconda tappa della Tirreno Adriatico lo spunto tattico ce lo dà Peter Sagan. Il Campione del Mondo si è gestito al meglio. Non è al massimo della forma e non ha fatto segreto di essere in questa corsa per cercare una buona condizione per le prossime gare.
Certo che cercarla in questo modo è da campioni. Abbiamo spesso criticato i corridori che vanno alle corse senza onorarle, ma Sagan ha piazzato un terzo posto di tutto rispetto. E meno male che non è in forma.
Cos’ha fatto? Nel tratto finale lo abbiamo visto sfilarsi dai primi del gruppo che stavano scattando in salita. Thomas era già fuori e di lì a poco sarebbe partito anche Dumoulin. Sagan non ha la gamba per correre da protagonista ed inseguire gli scatti come oggi (tappa lunga pure, con i suoi 229 chilometri) e allora ha scelto la tattica conservativa, che ha pagato. Si è lasciato sfilare nelle difficoltà finali. Di fatto ha preso la salita in testa e l’ha finita nelle retrovie pedalando, così, a un ritmo più lento di tutti gli altri, ma senza perdere le ruote del gruppo. Una volta che la strada è diventata più facile si è riportato davanti (la sua abilità di guidare nel gruppo è un’altra delle sue caratteristiche) e con la gamba sufficiente a fargli disputare pure la volata del gruppo (di chi rimaneva, perché l’alto ritmo della Sky e il finale difficile hanno selezionato i corridori).
E Sagan la volata del gruppo l’ha vinta pure ed è arrivato terzo. Se non ci fossero stati fuori quei due oggi, forse, staremmo celebrando la vittoria di un corridore neanche troppo in forma (a detta sua, ma a questo punto qualche sospetto ci viene).
Genio? Anche, sicuramente è uno che ormai ha molta esperienza per la quantità di corse che ha disputato. Ha corso questa tappa come una Classica.
«C’era Rolf Sorensen che correva così – ci raccontava una volta Davide Cassani, che ha corso col danese – Alla Liegi lo vedevi fare così tutte le salite. Le iniziava da primo, le finiva per ultimo e le faceva più piano di tutti salvando la gamba per il finale. E spesso questa tattica lo premiava nelle corse (Sorensen ha vinto la Liegi nel 1993, ndr)».
Cresce sempre di più Sagan. E se inizia a trasformare i suoi piazzamenti in vittorie sempre di più…
Che poi, ridendo e scherzando, lui l’aveva pure anticipata la tattica di giornata:
(Nella foto d’apertura, l’arrivo di Sagan. La faccia è un po’ insoddisfatta: ha sfiorato il colpaccio).
GR