12 mag 2017 – Tappe un po’ col cliché quelle di questi giorni: fuga fiume dall’inizio e poi il finale da giocarselo facendo i conti. Ieri è arrivata la fuga, sfuggita di mano al gruppo, oggi il gruppo ha preso meglio la mira e ha ripreso Kozontchuc e Fonzi a una ventina di chilometri dall’arrivo dopo quasi 200 di fuga.
Complimenti comunque a loro, anche perché, come ha evidenziato il nostro Stefano Boggia, non è così facile andare in fuga.
>>> Fuga? Tutt’altro che facile
Tutto da rifare, insomma, per il gruppo compatto nei saliscendi finali in questa tappa che ha fatto segnare anche una media più bassa del previsto, meno dei 41 orari immaginati come andatura più lenta dallo stesso Garibaldi, la guida del Giro d’Italia (potete scaricarla qui).
Ultimi 10 chilometri a tutta per portare avanti i velocisti con tre treni sparati verso il traguardo: Bora, Orica e Movistar, ma anche la Quic Step a farsi largo.
Complicati gli ultimi chilometri in una sorta di circuito prima dell’arrivo ad Alberobello con i treni che si perdono mentre prende in mano la situazione la Quick Step per Gaviria, più che per la Maglia Rosa Jungels.
Nel finale parte lungo Caleb Ewan che riesce a tenere la testa sul traguardo, secondo Gaviria e poi Bennet.
RC