22 ott 2020 – Dopo 15 giorni in rosa Almeida lascia la maglia rosa a favore di Kelderman. La tappa va a Hindley, maglia bianca sempre di più.
Cose di salite e di fatiche. Roba da avventurieri e cercatori di fortuna. Il primo, tra tutti, è Mauro Vegni. Il direttore del Giro d’Italia ha dimostrato di avere ragione lui. La fortuna se l’è cercata scommettendo sullo Stelvio al 22 di ottobre. E allora tutti con gli occhi puntati su previsioni del tempo e webcam per trovare, poi, la bella sorpresa di una giornata di sole proprio al giorno della corsa.
Lo Stelvio inizia con una fuga fuori già da un po’ e il gruppo della maglia rosa ridotto a una sessantina di corridori. È lo Stelvio a fare da giudice. Lo sapevamo e lo abbiamo visto scegliere chi far passare e chi no. Così quando Joao Almeida si trova, dopo un po’ di tornanti, a chiudere il gruppo si intuisce già come andrà a finire. Il passo della Sunweb di Kelderman e Hindley sembra non lasciare speranze. Pedala bene Nibali, perde contatto Pozzovivo.
È nella seconda metà dello Stelvio che si scrive la storia. Almeida perde centimetri, prova a riportarsi davanti ma poi perde definitivamente contatto sotto le legnate della Sunweb. Inizierà da qui a contare i minuti. Keldermann e Hindley con Dennis e Geoghegan Hart e O’ Connor, ultimo della fuga, davanti a tutti per quanto può. Da questi il primo a perdere terreno è Keldermann che preferisce andare del suo passo con Hindley che rimane inevitabilmente a ruota dei due Ineos (formidabile Dennis).
Lo Stelvio diventa uno sparpaglìo di pensieri e fatica. E anche calcoli sui vantaggi da gestire. Però c’è da faticare e ascoltare il fisico per chi ne ha ancora e non vuole rischiare di andare alla deriva. A guardare su vedi il cielo e gli avversari che definiscono la condanna, a vedere in giù c’è l’inferno dei dannati sui gironi che qui si chiamano tornanti.
Sul Gran Premio della Montagna della Cima Coppi passa per primo Rohan Dannis, ex primatista dell’Ora e adesso scalatore per capitan Geoghegan Hart. Fatica a vestirsi per tutti prima della discesa, chi con manicotti, chi con mantelline e giacche più pesanti che si fa fatica a indossare
In discesa si va a tutta, e il vento non aiuta ma per fortuna non è troppo gelida l’aria, al punto che Kelderman molla pure la mantellina.
A fine discesa Kelderman perde parecchi secondi tanto da venir superato pure dalla sua ammiraglia (e fa un gesto di non gradimento) che va ad assistere Hindley.
All’attacco dell’ultima salita si presentano Hindley e Geoghegan Hart dopo che Dennis, al termine dell’ultima tirata, molla completamente il capitano. Hindley ha la scusa per non tirare visto che Kelderman, staccato dietro, è comunque in maglia rosa virtuale e gestisce il distacco da Geoghegan Hart con attenzione e centellinando le energie. Dietro recupera Pello Bilbao.
Sull’arrivo Hindley batte Geoghegan Hart, poi Bilbao a 45 secondi dai due e Fuglsang a 1’23”. Keldermann è in rosa per poco, per un soffio di secondi resiste a Geoghegan Hart. Ma secondo è proprio il suo compagno di squadra, Hindley e non sembra che tra i due le cose vadano al meglio. Lo scopriremo presto.
RISULTATO DI TAPPA
1 – Jai Hindley (Team Sunweb) – 207 km in 6h03’03”, media 34.210km/h
2 – Tao Geoghegan Hart (Team Ineos Grenadiers) s.t.
3 – Pello Bilbao (Bahrain – McLaren) a 46″
CLASSIFICA GENERALE
1 – Wilco Kelderman (Team Sunweb)
2 – Jai Hindley (Team Sunweb) a 12”
3 – Tao Geoghegan Hart (Team Ineos Grenadiers) a 15”
4 – Pello Bilbao (Bahrain – McLaren) a 1’19”
5 – João Almeida (Deceuninck – Quick-Step) a 2’16”
Redazione Cyclinside