La tappa del riscatto per lo spettacolo e per Jonas Vingegaard, ma ci mettiamo anche il nostro Ciccone che si è fatto vedere nei piani alti del Tour de France e si è messo in terza posizione della generale.
È così che avviene la prima rivoluzione. Il vincitore dello scorso anno ha attaccato sulle rampe del Marie Blanque lasciandosi dietro un impastato Pogacar cui ha tolto un po’ il sorriso.
Davanti intanto si veste di giallo Jai Hindley che, sorpresa, si è infilato nella mega-fuga di inizio corsa fino a rimanere da solo proprio sul Col de Marie Blanque dove è passato primo sul GPM e poi si è buttato con foga nella discesa verso l’arrivo.
Vingegaard fenomenale e micidiale nel riprendere corridori e tifo in salita e anche in discesa. Nel finale Ciccone è rimasto attaccato a Vingegaard ma, per ordine di ammiraglia, senza dare cambi.
Sul traguardo Hindley ha festeggiato nel modo migliore la sua prima partecipazione al Tour de France. Vittoria e maglia gialla sono un biglietto da visita di tutto rispetto. Secondo Giulio Ciccone col rammarico di non aver potuto tirare nel finale dove era convinto di poter riprendere Hindley.
Storia di una confusione
C’è quel momento di confusione, in corsa, quando scattano tutti e il gruppo rimbalza come una pallina da ping pong tra due giocatori scatenati. Ti butti pure dentro negli scatti, magari, provi a farne uno tu così regolarti sulle tue forze e fare il ritmo, invece che subirlo.
Perché quando il gruppo cerca la fuga davanti il fiato si fa corto e all’ennesimo non ne puoi più e lasci andare. Ma dietro non te ne rendi quasi conto, subisci gli scatti e ti chiedi chi diavolo ci sia lì davanti a menare, perché un po’ provi a seguire, a capire, ma a un certo punto è solo caos e c’è da pregare che si calmino le acque per fare i conti e leccarsi le ferite.
Chi è rimasto davanti? Va bene così la fuga? Speri di sì, perché un eventuale no significa andare davanti e tirare a tutta per provare a ricominciare. E poi sarà di nuovo caos e ancora e ancora. E mancano tanti chilometri.
Ecco, la tappa di oggi ha avuto un avvio così, al fulmicotone, se ne potrebbe misurare l’entropia con i secondi accumulati subito da Fabio Jakobsen. L’olandese vittima della caduta di ieri poco prima dell’arrivo ne è uscito malconcio quasi quanto la sua Specialized inesorabilmente spaccata e sfibrata dal groviglio con Guarnieri. Per l’italiano c’è stata la frattura della clavicola e forse, nel buio della fatica che annebbia il cervello, per qualche attimo Jakobsen lo ha pure invidiato, comunque sdraiato, pure se in ospedale. Giusto un attimo però, che Jakobsen quei letti li conosce bene e non ci vuole tornare più. No no, meglio la fatica, non c’è dubbio, meglio anche la disperazione di una tappa che scappa via già dai primi chilometri.
Ma hanno deciso di riscattarsi subito, nei primi chilometri, della calma anche esagerata di ieri?
Tanti in fuga, roba da definirli “mezzo gruppo” e c’è da fare la conta. A occhio, dal gruppo pancia a terra, la macchia colorata che prova a scappare è abbondante.
Il vecchio direttore sportivo, quello senza radioline, avrebbe urlato subito che “quando c’è una fuga così numerosa, prima si vanno a prendere e poi si guarda chi c’era dentro”
Sono davvero tanti e dalla tv si vede chiaramente Van Aert tarantolato a cercare di riscattare tutte le cose andate storte in queste prime tappe.
Sì, sarebbe stato da reagire subito, che vanno bene le due salite impegnative nel menu di tappa (corta, solo 163 chilometri), ma davanti sono tanti e lasciare scappare una fuga così è un errore da sottolineare in rosso, è scritto in tutti i manuali del bravo direttore sportivo.
E infatti lo gridano nel team radio, almeno in quello che lasciano passare dalla censura. Ve li immaginate gli altri? Noi un po’ sì. Tante parole nuove per i bambini all’ascolto, meglio censurare.
Però la fuga ha preso il largo. Qualcuno. tira, qualcun altro controlla e parla alla radio, il caos non è mica risolto e i secondi dilagano, la fuga prende il largo di forza. Chi doveva chiudere subito? La squadra del leader della generale, ovviamente. Sembra facile detto da qui, col manuale in mano e il sedere comodo. Veniteci voi in bici a farlo, che mica lo vedete quanto vanno forte questi.
Soprattutto Van Aert che spinge talmente forte che porta via un quartetto di arrembanti verso il traguardo volante con i punti della maglia verde. Nemmeno interessa al campione belga che evidentemente ha altri obiettivi, il primo di tutti è far stancare i compagni di squadra di Adam Yates, mentre i suoi possono godersi lo spettacolo con Vingegaard a ruota. Se avevano peccato un po’ in tattica nella prime tappe, alla Jumbo si stanno rifacendo alla grande.
Nella fuga di gruppo si sono infilati atleti pericolosi. Vogliamo metterci anche il nostro Ciccone, ma quello che più preoccupa i pretendenti al Tour è Jai Hindley, uno che in bacheca ha una maglia rosa e che non si stacca tanto facilmente in salita. Sicuri di lasciargli tanta liberta? Tra i più attivi c’è sempre Van Aert con anche Alaphilippe a dare spettacolo.
Tutto avanspettacolo però perché il vero clou è nell’ultima salita, quando si tirano le somme della fatica di giornata. Ed è proprio lì che la Jumbo rivela la tattica delle pedine sparse sul percorso.
Classifica di tappa
1 | J. HINDLEY | BORA – HANSGROHE | 03h 57′ 07” | – | B : 18” | – |
2 | G. CICCONE | LIDL – TREK | 03h 57′ 39” | + 00h 00′ 32” | B : 8” | – |
3 | F. GALL | AG2R CITROEN TEAM | 03h 57′ 39” | + 00h 00′ 32” | B : 9” | – |
4 | E. BUCHMANN | BORA – HANSGROHE | 03h 57′ 39” | + 00h 00′ 32” | – | – |
5 | J. VINGEGAARD | JUMBO-VISMA | 03h 57′ 41” | + 00h 00′ 34” | – | – |
6 | S. JENSEN | LIDL – TREK | 03h 58′ 45” | + 00h 01′ 38” | – | – |
7 | D. MARTINEZ POVEDA | INEOS GRENADIERS | 03h 58′ 45” | + 00h 01′ 38” | – | – |
8 | T. POGAČAR | UAE TEAM EMIRATES | 03h 58′ 45” | + 00h 01′ 38” | – | – |
9 | D. GAUDU | GROUPAMA – FDJ | 03h 58′ 45” | + 00h 01′ 38” | – | – |
10 | C. RODRIGUEZ CANO | INEOS GRENADIERS | 03h 58′ 45” | + 00h 01′ 38” |
Classifica generale
1 | J. HINDLEY | BORA – HANSGROHE | 22h 15′ 12” | – | B : 18” | – |
2 | J. VINGEGAARD | JUMBO-VISMA | 22h 15′ 59” | + 00h 00′ 47” | B : 5” | – |
3 | G. CICCONE | LIDL – TREK | 22h 16′ 15” | + 00h 01′ 03” | B : 8” | – |
4 | E. BUCHMANN | BORA – HANSGROHE | 22h 16′ 23” | + 00h 01′ 11” | – | – |
5 | A. YATES | UAE TEAM EMIRATES | 22h 16′ 46” | + 00h 01′ 34” | B : 10” | – |
6 | T. POGAČAR | UAE TEAM EMIRATES | 22h 16′ 52” | + 00h 01′ 40” | B : 16” | – |
7 | S. YATES | TEAM JAYCO ALULA | 22h 16′ 52” | + 00h 01′ 40” | B : 8” | – |
8 | S. JENSEN | LIDL – TREK | 22h 17′ 08” | + 00h 01′ 56” | – | – |
9 | C. RODRIGUEZ CANO | INEOS GRENADIERS | 22h 17′ 08” | + 00h 01′ 56” | – | – |
10 | D. GAUDU | GROUPAMA – FDJ | 22h 17′ 08” | + 00h 01′ 56” | – |