10 ott 2016 – Dominio tedesco nella cronometro Under 23 del Mondiale di Doha. Grandissima la prestazione del tedesco Marco Mathis, secondo al via (e quindi pure con parecchio “traffico” davanti di corridori più lenti). Il suo miglior tempo ha resistito a tutti gli altri che si sono succeduti. Purtroppo fuori dai dieci Filippo Ganna che non ha mai impensierito i primi.
Secondo posto per l’altro tedesco Maximilian Schachmann e terzo l’australiano Miles Scotson.
Un caldo notevole ha fatto da sottofondo, com’era facile immaginare, alla cronometro Under 23 maschile. L’assenza di pubblico, abbastanza desolante per il contesto internazionale e l’importanza dell’evento, probabilmente è un’abitudine che dovremo fare per questi giorni. In compenso si è vista un po’ di confusione sul tracciato per via del livello molto diverso dei vari partecipanti. E allora basta che un corridore africano o arabo venga raggiunto da un concorrente più veloce per vedere qualche pasticcio da parte di chi segue i ciclisti. Le macchine dei direttori sportivi sanno cosa fare, gli altri mezzi portati da personale locale, evidentemente no.
#UCIDoha2016 l TOUT VA BIEN !
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— La GazetteDes Sports (@GazetteDesSport) October 10, 2016
Intanto i corridori si scaldano, per modo di dire, per la prova che li attende. Anche ci commentatori finiscono per chiamare la zona di riscaldamento come “cooler area”, area più fresca dove i ciclisti sono protetti da ventole, condizionatori e giubbini di ghiaccio secco. E intanto, man mano che si susseguono le partenze il sole sale nel cielo e scalda l’aria già bollente.
Tecnologia per combattere il caldo e tecnologia sulla strada. Alle biciclette avveniristiche dei corridori di punta hanno fatto da contraltare i modelli più semplici e in qualche caso raffazzonati di corridori dei paesi emergenti che fanno parte pure del mondiale. Così come la bicicletta da corsa del corridore sudanese con i componenti vecchi di almeno sei anni (ma se funzionano…) oppure il corridore del Kosovo che arriva sul traguardo alla media di 32 chilometri orari e a 18 minuti abbondanti dal tedesco che ha tenuto la media superiore ai 50. Differenze piccole e più grandi, dal numero incollato al body per non avere pieghe e svolazzamenti alle vecchie spille da balia. Più di qualcuno, poi, p partito direttamente con una sola moltiplica anteriore e senza nemmeno il deragliatore che, in effetti, in una prova del genere non serve mai.
Mondi che cambiano ai loro ritmi, quelli che a forzarli, poi, portano a manifestazioni senza pubblico e in un clima discutibile.
GR