I caschi vietati nel ciclismo, in particolare quelli più aerodinamici dedicati alle prove contro il tempo faranno discutere per un bel po’. Fanno discutere ora che l’UCI ha calato la sua mannaia sui modelli già in corsa e, con molta probabilità, faranno chiacchierare in futuro dove si prevede l’arrivo di un regolamento più restrittivo per evitare quelli che l’Unione Ciclistica Internazionale ha considerato degli errori già commessi.
Stupisce, in particolare, il divieto sul casco TT5 di Specialized che le squadre sponsorizzate dal marchio americano già utilizzano da diverso tempo. È proprio a loro che abbiamo chiesto un commento. Ecco cosa ci hanno detto:
«Dopo 18 mesi di gare, l’UCI ci ha informato della decisione di vietare l’Headsock inserito sull’attuale TT5. Specialized è delusa da questa decisione poiché ha ed avrà un grande impatto sui nostri Rider e Team che hanno trascorso molto tempo a prepararsi con l’attrezzatura approvata dall’UCI. Continueremo a spingerci oltre i confini dell’innovazione per supportare i nostri atleti con il prodotto più performante possibile».
Insomma, al di là della delusione comprensibile registriamo anche lo stupore per una scelta così tardiva. Per le aziende produttrici, non solo per Specialized, il nuovo regolamento crea non poche problematica. Tanto più in questo momento di decisioni da prendere ma non ancora definite che mettono in crisi le ricerche che si stanno svolgente. La speranza è che la federazione internazionale faccia in fretta nel prendere le sue decisioni.
foto ©LaPresse
S-Works TT 5 di Specialized, il casco da crono che si posiziona col copricapo interno