26 apr 2020 – Si riparte. Con calma, con gradualità, ma intanto registriamo questa prima, storica, marcia indietro del “lockdown”. È la fase 2, che non è la fine del blocco e il ritorno alla normalità, ma intanto è un allentamento. L’annuncio del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per la prima volta dopo l’arrivo del coronavirus riguarda un rallentamento delle chiusure.
aggiornato 27 aprile
Il nuovo DPCM prevede che dal 4 maggio, ci si potrà allontanare dalla propria abitazione rispettando una distanza di almeno due metri e comunque all’interno della propria regione.
Torna la possibilità di allenarsi per atleti professionisti o di “interesse olimpico”, ma in sessioni individuali ed eventualmente a porte chiuse.
Nel decreto si parla di possibilità di attività sportiva individuale, ma rispettando una distanza di due metri. Non si parla più di limiti comunali per cui è logico pensare che il limite sia quello permesso dagli spostamenti: entro la regione.
- Scarica il decreto firmato (definitivo): DCPM 26 aprile def
- Scarica l’elenco delle attività commerciale: codici-ateco-26-aprile.pdf
Ecco quanto si legge dalla bozza in proposito di attività sportiva:
[…] f) non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; è consentito svolgere individualmente, ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti, attività sportiva o attività motoria, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività;
g) sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati.
Allo scopo di consentire la graduale ripresa delle attività sportive, nel rispetto di prioritarie esigenze di tutela della salute connesse al rischio di diffusione da COVID-19, le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti – riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali – sono consentite, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse, per gli atleti di discipline sportive individuali. A tali fini, sono emanate, previa validazione del comitato tecnico-scientifico istituito presso il Dipartimento della Protezione Civile, apposite Linee-Guida, a cura dell’Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, su proposta del CONI ovvero del CIP, sentita la Federazione Medico Sportiva Italiana, le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione […]
Dal 18 maggio, poi, dovrebbe essere possibile di nuovo effettuare allenamenti a squadre. Quindi si presume anche la possibilità di fare uscite di gruppo?
In realtà nella spiegazione del Presidente Conte non c’è stata chiarezza al riguardo. Aspettiamo la pubblicazione del documento ufficiale.
Intanto, ricordiamoci che qualsiasi novità avrà valore a partire dal 4 maggio. Non prima.
Attività commerciali
Al momento non si parla di riapertura delle attività commerciali legate alla bicicletta. L’elenco che abbiamo già citato (scaricatelo da qui) sembra chiaro. La situazione, se viene confermata la bozza diffusa nella serata del 26 aprile, dovrebbe rimanere quella che conosciamo.
Tuttavia dovrebbero poter aprire le attività di cicloriparazione (RIPARAZIONE DI COMPUTER E DI BENI PER USO PERSONALE E PER LA CASA: che includono anche gli articoli sportivi e quindi le biciclette). Per l’apertura definitiva dei negozi di biciclette probabilmente si dovrà attendere la data del 18 maggio.
Mobilità?
Neanche si è parlato di mobilità e non ci sono riferimenti nella bozza del decreto che appare, quindi, come una fase di passaggio tutt’altro che stabile. D’altra parte sarà valido fino al 17 maggio, quindi meno di due settimane. Servirà, probabilmente, per avere tempo di valutare l’evolversi della situazione e poi sperare in una Fase 3 più risolutiva. Questa, al momento, l’indicazione del nuovo decreto che, appare abbastanza deludente rispetto alle aspettative di cui si era parlato (anche da parte del Governo) in questi giorni.
Perché questo? L’unica spiegazione è che i numeri non siano confortanti come si sperava e si è scelta di percorrere la via della massima prudenza anche a dispetto dell’esempio di altri Paesi (che, in effetti, è tutto da vedere nell’effettiva efficacia).
Redazione Cyclinside