17 mag 2017 – Vedere i corridori schierati al via a Ponte a Ema mi ha riportato a qualche anno fa. Entrai nel museo dedicato a Bartali muovendomi cautamente in mezzo a quelle biciclette, con un po’ di paura di farle cadere.
Entrai in quel posto per presentare un libro dedicato ai 75 anni di Campagnolo, un librone in cui io avevo giocato la parte del gregario di un capitano formidabile: Paolo Facchinetti.
Ecco, quell’immagine mi ha ricordato il bravo giornalista da cui cercavo di imparare nel modo di fare e di scrivere. Il mio compito, in quel libro, fu di scrivere alcune parti tecniche e controllare l’esattezza dei riferimenti tecnici di Facchinetti. Fu un lavoro decisamente piacevole, così come quella presentazione fatta di chiacchiere sulla storia del marchio vicentino ma anche sulla storia del ciclismo.
Facchinetti, bravo narratore e persona gentile giocò anche a fare il nonno con mia figlia che scorrazzava cercando di rompere il silenzio delle chiacchiere.
Ecco, è la tappa dedicata a Gino Bartali, un grandissimo per ciclismo e umanità, permettetemi di ricordare anche l’altro grande: Paolo Facchinetti (per chi volesse approfondire un po’ c’è da leggere qui: https://cyclinside.it/paolo-facchinetti/)
Guido P. Rubino