AGGIORNAMENTO ORE 11.52
Livigno, 21 maggio 2024 – Nella giornata di ieri si è riunita la Commissione Extreme Weather Protocol chiamata a decidere sulle condizioni della tappa odierna.
Nel verbale, sottoscritto da tutti i presenti che alleghiamo, erano previste tre opzioni. La prima era – Svolgimento Tappa Normale
La seconda era – Come concordato con RCS su richiesta del CPA, i seguenti tre veicoli distribuiranno impermeabili/abbigliamento termico ai corridori che ne facciano richiesta, per fornire ulteriore supporto ai corridori: a. Auto scopa – b. Auto Direzione Corsa n° 3 – c. Auto Direzione Corsa n° 4. Sarà creata una zona di parcheggio sulla cima del Giogo di Santa Maria (dopo 50.2KM) per dare ai corridori l’opportunità di cambiarsi l’abbigliamento. La corsa sarà neutralizzata per 3 minuti. Questa azione sarà in vigore nella salita del Giogo di Santa Maria prima del o al 40esimo kilometro.
La terza era – In caso di condizioni meteorologiche estreme, la tappa sarà neutralizzata fino a un luogo nel quale siano soddisfatte le condizioni di sicurezza.
Alle ore 9 la Commissione si è riunita e alle ore 10, viste le condizioni di quel momento, ha deciso di attuare l’Opzione 2 con l’opposizione degli atleti.
Pochi minuti prima della partenza, le condizioni meteorologiche sono ulteriormente peggiorate e quindi la Commissione ha deciso di ripiegare sull’Opzione 3.
La tappa avrà la sua partenza e procedure tipiche in Livigno. Da lì si partirà in sfilata verso il Tunnel Munt Raschera. I corridori si fermeranno e si cambieranno prima del confine con la Svizzera.
La partenza vera sarà a Prati allo Stelvio come da cronotabella.
Sicurezza prima di tutto, partono da qui i corridori nel richiedere l’eliminazione dell’Umbrail Pass dal Giro d’Italia. Il meteo di stamattina e le previsioni non fanno ben sperare. “Minaccia neve”, le precipitazioni sono previste, la temperatura è invernale, la conseguenza appare logica e fa diventare vecchie rapidamente le notizie.
Certo resterà la delusione di tanti cicloamatori che si sono incamminati in bici, e in bici riscenderanno, su strade che i corridori vedranno dal bus. Anzi nemmeno, perché non ci saliranno proprio. Certo, stante anche la situazione tattica del Giro, non cambierà nulla ai fini della corsa. Certo è che se vai a chiedere a 150 corridori, dopo due settimane di gara durissima, se vogliono andare lì a far fatica, probabilmente ti risponderanno di no in parecchi anche col sole. E come fai a non capirli.
Certo è che tornano in mente le parole di Silvio Martinello a commento di una figuraccia di qualche anno fa, quando si rinunciò a pedalare per pioggia che sentenziò “i corridori non devono prendere decisioni, perché le prendono sbagliate”, riferendosi a un maggior polso, probabilmente, di chi i corridori li dirige e li paga e vorrebbe fare bella figura.
Aggiorneremo l’articolo con le decisioni che sembrano imminenti.
Di seguito la lettera inviata dalla CPA attraverso il proprio canale X (Twitter). Una scelta di comunicazione moderna ma anche curiosa da parte del presidente Adam Hansen.
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Il Giro a Maggio è una porcata, dovranno capirlo prima o poi. Da quando lo hanno anticipato di 3 settimane non si contano più le edizioni flagellate dal maltempo o modificate in corsa per inagibilità delle grandi montagne. Quando si affrontavano in Giugno, le situazioni critiche c’erano ma erano sicuramente episodiche. Col Giro a Maggio sono diventate tragicamente la norma.