Velocità. Se una parola può riassumere tutta una bicicletta, questa è proprio “velocità”. Chi più della Cervélo S5.
Non è una novità questa bicicletta nelle nostre pagine. Avevamo provato la Cervélo S5 qualche anno fa e già allora se n’era apprezzata la grande aerodinamicità che ne faceva una bicicletta molto avanti con i tempi. Oggi i telai al top della gamma sono improntati fortemente all’aerodinamica e anche il marchio canadese ha continuato a portare avanti la sua linea. Il carattere rimane lo stesso, con alcune evoluzioni che la fanno ancora più veloce nei test fatti al di sopra dei quaranta chilometri orari.
Telaio
Rispetto alla versione di qualche anno fa, le forme si sono leggermente addolcite. Appaiono meno squadrate, ma non perdono certo di aerodinamicità. Anzi, in questa direzione contribuiscono pure alcuni accessori, manubrio in primis, che vedremo più avanti.
Le linee del telaio sono abbondanti nello sviluppo laterale. Vista frontalmente, la bicicletta, offre una superficie davvero minima al vento, ma non è qui che si gioca la resistenza aerodinamica (d’altra parte va sempre considerata la preponderanza del ciclista, in questo senso), quanto nella riduzione dei vortici d’aria grazie alla forma di obliquo e piantone che seguono la linea delle ruote e sono disegnati proprio per smorzare le turbolenze generate da questi componenti. Anche la forma dei pendenti posteriori è stata studiata per riparare aerodinamicamente il freno posteriore. Questo rimane in posizione tradizionale per una scelta precisa: “deve essere nascosto al vento – spiegano da Cervélo – non al meccanico”. E infatti regolazioni e montaggio sono sicuramente più efficaci rispetto ad altre soluzioni che nascondono il freno posteriore alla vista e… al meccanico.
A conti fatti, da Cervélo affermano che sono stati più di 30 gli interventi di ritocco su questa bicicletta per renderla più rigida rispetto al modello precedente. Le forme, ancora più aerodinamiche, comprendono anche il tubo di sterzo, ora portato a un pollice e tre quarti nella parte inferiore e assottigliato nella zona centrale. Tutte le parti aerodinamiche, in accordo con il regolamento UCI, sono realizzate per rispondere al rapporto 3:1 tra le superfici.
La disposizione delle pelli di composito, nella realizzazione della struttura monoscocca, è il punto focale, assieme alle forme, della rigidità del telaio. E non è solo un progetto sulla carta: la risposta del telaio è evidente. Lo abbiamo provato anche sostituendone le ruote con altre di cui conoscevamo già le caratteristiche.
La scelta della soluzione BBright per il movimento centrale permette di giocare ancora più facilmente la carta della rigidità del telaio sfruttando l’asimmetria del movimento centrale (che permette il montaggio dei sistemi press fit). Nella geometria del telaio, e quindi nello sviluppo aerodinamico, è previsto anche il posizionamento del portaborraccia.
Geometria
Lo sviluppo geometrico della bici è decisamente corsaiolo, ma senza entrare nelle esasperazioni da… triathlon (dove pure figurerebbe bene questa bicicletta).
Nella tabella delle misure Cervélo mette in evidenza stack e reach, ossia la distanza dal movimento centrale alla parallela al terreno passante per la parte superiore dello sterzo e la distanza orizzontale tra movimento centrale e centro del tubo di sterzo. Il disegno chiarifica il significato di questi due valori e di come, in maniera molto semplice, siano in grado di descrivere le misure “reali” di un telaio senza rischiare di perdersi dietro inclinazioni del tubo superiore e distanze da ponderare. In ogni caso, per facilitare l’individuazione della taglia più corretta, sono disponibili anche tutte le altre misure ben indicate, delle sei taglie disponibili.
Componenti
La bicicletta che ci è stata fatta arrivare in redazione non ha compromessi: al telaio di così alto livello, associa il gruppo Shimano Dura Ace in versione Di2, quella elettronica. Il telaio, va detto, è predisposto anche per la soluzione meccanica, previa sostituzione dei passacavi. L’aerodinamica domina anche sui componenti. A partire dalle ruote a continuare col manubrio.
Le ruote sono marchiate Hed, hanno un profilo da 60 millimetri, ed hanno cerchio in alluminio su struttura in carbonio. È la soluzione ideale dal punto di vista pratico, meno da quello della leggerezza, visto che pesano quasi 1.700 grammi (coppia). Per una bici di questo livello forse si può scegliere qualcosa di più pregiato, fermo restando che il peso finale della bicicletta, senza pedali, è di poco superiore ai sette chilogrammi (senza pedali), quindi più che buono, regolamento alla mano e considerando la misura 56 che vedete nelle foto. Ottime anche le gomme. Le Continental Grand Prix hanno tenuto bene anche dove la rigidità della bicicletta ha chiesto qualcosa in più. L’importante è gonfiarle alla pressione giusta e non al massimo possibile che non sarebbe certo vantaggioso, oltre che portare a minor scorrevolezza.
Davvero particolare, invece, il manubrio. È marchiato Cervélo anche questo e realizzato proprio per questa bicicletta. Tutto in carbonio e un profilo aerodinamico così marcato che l’ala (viene naturale definirla così) passa prepotentemente davanti all’attacco manubrio. Meglio avere i guanti per impugnarlo nella parte alta, soprattutto se fa caldo perché il carbonio diventerebbe scivoloso col sudore e certo non si può ricoprirlo col nastro manubrio. È un componente che osiamo definire estremo e anche molto rigido. Al punto che, montanto su una bicicletta che già di suo risulta molto rigida verticalmente, può risultare un po’ scomodo per le vibrazioni che trasmette. Appunto, è senza compromessi, oltre che decisamente bello.
Il reggisella ha pure un profilo molto aerodinamico e la sua altezza si regola direttamente dalla coppiglia inserita nel tubo superiore. Soluzione aerodinamica, manco a dirlo, e che nasconde la batteria della trasmissione. La ricarica avviene direttamente dall’interfaccia posta sotto l’attacco manubrio, cui viene fissato il cavo di ricarica fornito in dotazione.
Rotor firma movimento centrale e guarnitura. In questo caso si tratta di una compact perfettamente circolare, ma ricordiamo che la casa spagnola deve la sua fortuna all’elaborazione delle guarniture ellittiche orientabili che, ovviamente possono essere montate rapidamente sulla Cervélo S5. La compact scelta non è estrema. Il 36-52 in dotazione di serie permette un ottimo assortimento di rapporti con il pacco pignoni 11-25. Certamente non mancherà il 53 e pure la presenza dell’11, oltre che all’ovvio sviluppo metrico massimo, permette di incrociare efficacemente (e senza esagerazioni) la catena quando si pedala sulla moltiplica piccola e si cercano comunque pignoni piccoli sulla cassetta.
Conclusioni
È una top di gamma la S5 e il prezzo è importante. In questo caso lo è decisamente e spicca così come la linea aerodinamica del telaio. Troppo? A ben guardare, vediamo che è in linea col prodotto finale. Biciclette di questo liello si aggirano attorno a prezzi analoghi. D’altra parte, lo abbiamo detto dall’inizio. Questa bicicletta nasce senza compromessi. Prezzo compreso.
Scheda tecnica
- Modello: Cervelo S5
- Materiale del telaio: fibra di carbonio
- Forcella: Cervélo all carbon
- Gruppo: Shimano Shimano Di2
- Pedali: non inclusi
- Guarnitura: Rotor 3D+ (36-52)
- Pacco pignoni: Shimano Dura Ace (11-25)
- Catena: Shimano Dura Ace Hg
- Deragliatore: Shimano Dura Ace Di2
- Cambio: Shimano Dura Ace Di2
- Freni: Shimano Dura Ace
- Leve cambio: Shimano Dura Ace Di2
- Serie Sterzo: Fsa
- Manubrio: Cervélo
- Attacco Manubrio: Fsa Os 99
- Reggisella: Cervélo
- Sella: Fi’zi:k Antares
- Ruote: Hed
- Coperture: Continental Grand Prix 23mm
- Colori: nero o Team Qubeka
- Misure: da 48 a 61 (sei misure)
- Peso*: 7,05 KG
- Prezzo indicativo: Euro 8.499,00 (solo telaio: Euro 3.799,00)
- Costruttore: Cervélo
- Distribuita da:
Focus Italia Group
Verona
info@focusitaliagroup.it
focusitaliagroup.it
eccezionale sto valutando l ‘acquisto di questa splendida moto….l’ho gia’adocchiata da un amico meccanico;sto valutando anche la S3..meno estrema ma pur bella,mi piace molto anche la( look..) e la ( trek) stupende tutte ….
da quello che ho capito non è una bici da triathlon o da chrono), ma ci si avvicina. Nelle salite come va? Nelle granfondo ce la vedete una bici del genere o è troppo scomoda?
Considera che è una bicicletta molto “cattiva”. Ma ci corrono i professiinisti su prove molto lunghe, quindi si può fare. Se poi uno cerca la comodità assoluta, magari ci sono altri modelli, anche all’interno del catalogo Cervélo.