Stiamo assistendo alla nascita di un nuovo fenomeno? Guardando gli ultimi risultati di Thibau Nys verrebbe da dire di sì, ma andiamo a scopire cosa c’è dietro questo ragazzino ventunenne capace di vincere la tappa regina al Giro di Romandia, due tappe e la classifica finale al Giro di Ungheria, la prima tappa, con arrivo in salita, del Giro di Norvegia e, giusto un paio di giorni fa, ancora un timbro al Giro di Svizzera. Quattro gare a tappe e sempre a segno.
Figlio d’arte
Chi è Thibau Nys? Come i più attenti sanno, Thibau è il figlio del Cannibale di Baal, Sven Nys. Sven ha avuto una carriera esclusivamente, tranne qualche sporadica apparizione su strada e con la mountain-bike, legata al ciclocross, con circa 300 vittorie.
Si potrebbe però dire che Thibau non è “solo” il figlio di Sven, ma negli anni, diventato il figlio adottivo di ogni appassionato di ciclocross. Sven portava sempre con se il figlio alle gare e spesso e volentieri la telecamera indugiava sul piccolo Thibau già capace di saltare e scendere dalla bicicletta quando i suoi pari età a malapena riuscivano a stare in equilibrio. Ogni anno uguale, sempre seguito dalle telecamere stile Truman Show. Gli anni passavano e Thibau ha iniziato anche lui a correre distinguendosi più che altro per la sua incredibile tecnica.
Nel 2019 e 2020 viene registrato, e messo in onda in prima serata, il documentario “DNA Nys”. Papà e figlio vengono seguiti dalle telecamere e mostrano un aspetto umano del ragazzo che ha fatto “innamorare” sempre più fiamminghi. Dal documentario si capisce come pur essendo seguito dal padre, non ha subito pressioni da lui o dalla madre (i genitori sono separati). Thibau ha avuto una carriera tra gli allievi e juniores molto altalenante, mostrando senza imbarazzo una forte dose di insicurezza sulle sue capacità di atleta e di studente.
Quando, alla tecnica sopraffina, ha aggiunto valori di potenza esplosiva assoluti (da juniores spingeva già 1400 Watt di picco massimo, per un peso di 60 chilogrammi) sono arrivate anche le maglie di Campione del Mondo di Ciclocross ed Europeo su strada U23.
L’anno scorso ha esordito su strada con la Trek-Lidl e ha vinto subito un paio di corse di seconda fascia con delle belle volate di gruppo, ma quest’anno, pur iniziando la stagione solo un mese fa ha fatto cose stupefacenti facendo ricordare Mathieu Van der Poel. Anzi, se proprio si vuole fare un paragone, va più forte in salita ed ha più tecnica del Dio Mathieu.
Se il buongiorno si vede dal mattino…